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Chiara Rosa, verso Pechino con furore

«Sarò anche polemica, ma ormai è come “sparare sulla croce rossa”, qui in Italia è così». Lo dice con la consueta simpatia, ma l’amarezza nelle parole di Chiara Rosa è tanta: «Non si può dare più risalto a Mancini perché...

Redazione PadovaSport.TV

«Sarò anche polemica, ma ormai è come “sparare sulla croce rossa”, qui in Italia è così». Lo dice con la consueta simpatia, ma l'amarezza nelle parole di Chiara Rosa è tanta: «Non si può dare più risalto a Mancini perché “non ha convinto alla prima amichevole estiva”, e tenere l'oro mondiale di Tania Cagnotto, una che ha appena compiuto un'impresa storica, come se fosse una cosa di minore importanza. È una cosa che mi fa arrabbiare (sinonimo, ndr) tantissimo». E continua: «L'unica foto del mio 17° titolo italiano è quella che ho pubblicato su Facebook, appena sono scesa dal podio gli unici che sono venuti a chiedermi qualcosa erano quelli dell'antidoping, volevano il mio test. Ormai un campionato italiano non fa più notizia, anch'io dovrei inventarmi qualcosa di collaterale». Tipo? «Ah, il mio sogno, in questo momento, è fatto di due cose: una medaglia mondiale e una pubblicità. Anzi no, due pubblicità: sono in fissa ormai da anni con il Raffaello della Ferrero, mi piacerebbe un sacco fare da testimonial con un mega-Raffaello che diventa il mio peso da lanciare. E poi Fiorella Rubino, che mi piace un sacco: io che vesto taglie forti, vorrei essere sua testimonial. Credo che facendo parlare di me in questo modo, poi anche i miei risultati agonistici avrebbero più risalto». Lanciato il sasso (anzi, gettato il peso), l'atleta di Borgoricco torna con i piedi per terra e dice: «Vado avanti per la mia strada, adesso ho i Mondiali a Pechino.Mon-di-a-li-a-Pe-chi-no, là nello stadio dove si sono realizzati tutti i miei sogni di bambina. Dove ho vissuto l'Olimpiade più bella, mentre di fianco a me Bolt compiva l'impresa sui 100 metri», e i toni si addolciscono di quell'affetto che non potrà mai sbiadire. «Ci torno da adulta, la mia gara sarà il 22 agosto: diciamo che sono sopravvissuta alle due settimane di forno, sono tagliandata per Pechino, credo di essere pronta a tutto». E spiega: «Le due settimane di caldo atroce, hai presente, quelle in cui sudavi solo a muovere gli occhi? Le due settimane più calde degli ultimi cento e più anni? Ecco, io avevo la fase di forza. C'è un ragazzo che mi ha seguito, non ci credeva quando mi vedeva tornare in campo per l'allenamento del pomeriggio, avevo i connotati tutti storti, dopo tre lanci avevo crampi». C'è qualcosa che la preoccupa? «Dal punto di vista fisico sto bene, sono serena, ed è tutto ok. È il mio sesto Mondiale di fila. L'unica preoccupazione è di stare via da casa per così tanto tempo, qui ci sono persone meravigliose e purtroppo non le posso portare via con me».