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Arzignano, patron Chilese tuona nonostante la vittoria: “Qualcuno pensa di essere un fenomeno”

Terzo posto solitario in classifica alle spalle del duo di testa Adriese/Este, serie positiva di cinque partite e secondo successo esterno della stagione. Questi i numeri dell’Arzignano Valchiampo, che domenica è tornato con una vittoria in...

Redazione PadovaSport.TV

Terzo posto solitario in classifica alle spalle del duo di testa Adriese/Este, serie positiva di cinque partite e secondo successo esterno della stagione. Questi i numeri dell’Arzignano Valchiampo, che domenica è tornato con una vittoria in rimonta dalla lunga trasferta altoatesina di Sankt Georgen. Ma non è tutto oro quel che luccica, perché la squadra di mister Di Donato appare per il momento troppo discontinua nella prestazione nell’arco dei novanta minuti, e a sottolinearlo ci pensa in prima persona il presidente Lino Chilese, che lancia un messaggio chiaro alla squadra.

Presidente, partiamo da un suo bilancio provvisorio di queste prime partite. Come le valuta?

“Se devo tracciare un bilancio complessivo di queste prime partite, onestamente non sono così contento: a volte le partite si recuperano, per fortuna noi lo facciamo spesso, ma non può andare sempre bene! Noto che ci mettiamo davvero sempre troppo del nostro per complicarci la vita: da inizio stagione abbiamo sempre concesso agli avversari almeno un gol a partita, e questo lo ritengo un aspetto su cui riflettere attentamente”.

Anche domenica in quel di Sankt Georgen possiamo dire prestazione dai due volti?

“Esatto. Abbiamo recuperato vincendo la partita, è vero, ma abbiamo rischiato troppo in una partita che poteva e doveva essere più tranquilla di ciò che poi è stato. Abbiamo regalato tante, troppe situazioni per i miei gusti: e se si continua così la pagheremo a caro prezzo”.

C’è qualche aspetto in particolare che l’ha infastidita?

“Sono un po’ amareggiato, perché vedo che manca la giusta concentrazione da parte di più di qualche ragazzo. Qualcuno poi pensa di essere un fenomeno, altri vivono ancora un po’ troppo sugli allori dell’anno scorso, e questo non mi va per niente bene. Né a me né al resto del Direttivo”.

Presidente, qual è la strada da seguire?

“Voglio senza dubbio più concentrazione da parte dei ragazzi! Più applicazione, più determinazione! Se tiriamo fuori queste qualità solo in un tempo di gioco, e per giunta quando ci troviamo in svantaggio e quindi dobbiamo rincorrere, succederà presto che la pagheremo cara! Sono nel mondo del calcio da tantissimi anni, e so che se continuiamo così finiremo per complicarci la strada da soli. Non mi piace vedere una squadra che “pensa di essere brava”: noi diamo l’impressione di pensare di essere dei fenomeni, quando in realtà non lo siamo affatto. Non abbiamo ancora vinto proprio niente: voglio piedi per terra, e voglio umiltà. Dobbiamo essere più uniti, ed aiutarci l’un l’altro con fame, grinta e voglia di conquistare qualcosa di importante tutti insieme”.

Ci sono partite che le sono rimaste particolarmente indigeste?

“Tante volte ho visto la squadra alternare spezzoni di gara decisamente molto buoni, ad altri totalmente sottotono, quasi inaccettabili per i valori tecnici che abbiamo: a Sankt Georgen abbiamo commesso errori madornali, macroscopici, anche sui calci da fermo. Se ripenso a Feltre, all’esordio, siamo partiti bene, siamo andati in vantaggio, ma poi nel secondo tempo ci siamo spenti, pensando di essere più bravi di loro. E infatti abbiamo perso la partita in tre minuti. Da qui voglio ripartire: voglio una squadra umile, che durante tutto l’arco della gara metta concentrazione e determinazione. Siamo sicuramente una buona squadra, inutile negarlo, ma se non iniziamo a fare sul serio ed a mettere in campo queste qualità non andremo da nessuna parte!”.

Che risposte si aspetta dalla sfida di domenica col Montebelluna al Dal Molin?

“Intanto ricordo che il Montebelluna è l’unica squadra che l’anno scorso ci ha battuti in casa! Sarà una partita difficilissima se non la prenderemo con le pinze e, ribadisco, con il giusto atteggiamento mentale sin dall’inizio: il nostro grande difetto è che quando pensiamo di essere troppo bravi rischiamo poi di prenderla subito sui denti. Mi aspetto una reazione di orgoglio da parte della squadra!”.

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