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Chievo-Juventus, folla impazzita per il CR7 day: la cronaca della giornata

Quand’è arrivato il pullman della Juve, i bambini chiedevano ai papà di caricarseli sulle spalle, che magari si vedeva meglio, che magari lui una volta sceso, preso lo zaino e salutato lo steward, si sarebbe accorto anche di loro, là oltre il...

Redazione PadovaSport.TV

Quand’è arrivato il pullman della Juve, i bambini chiedevano ai papà di caricarseli sulle spalle, che magari si vedeva meglio, che magari lui una volta sceso, preso lo zaino e salutato lo steward, si sarebbe accorto anche di loro, là oltre il cancello. Quando poi è entrato in campo per il riscaldamento, s’è capito bene da che parte stesse la maggioranza del Bentegodi. Quando infine è uscito dal campo, a gara finita e zero gol sul tabellino, gli smartphone sugli spalti catturavano gli ultimi scatti da archiviare e poi salvarsi sul computer. Il «CR7 day», il giorno di Cristiano Ronaldo, il suo primo in Italia, è durato davvero una giornata intera. Ed è stato come un rito, una messa da popstar, un arrivo dei Beatles qualche decade fa.

Verona ha vissuto ieri ciò che altre diciotto club italiani vivranno da qui a fine campionato. Perché se c’è Cristiano Ronaldo tutto diventa «mas que un match», più che una partita. Pieno il Bentegodi, 32 mila persone. Piena anche la cassa del Chievo, circa un milione di euro tra biglietti e abbonamenti, scontrino più alto di sempre per una partita di calcio qui in riva all’Adige. Il «CR7 day» è quel tipo di febbre lì. CR7 che arriva in città, CR7 che scende dal pullman

bianconero, CR7 che comincia il riscaldamento, CR7 che durante il riscaldamento fa gol a Pinsoglio di tacco (boato), CR7 che dà un occhio agli spalti (e gli spalti rispondono come si risponde a un’apparizione): CR7 che poi, a un certo punto, finalmente, diventa uno (quell’uno) dei ventidue in campo. [...] Maglie ufficiali e tarocche di Ronaldo sparse per il centro già la mattina, portate a spasso da pargoli, ragazzi, adulti, un giro nelle vie dello shopping prima di puntare lo stadio. Allo stadio, un’ora e mezza prima del fischio d’inizio, video del pullman bianconero che rimbalzavano da un telefonino all’altro e rumore d’elicottero sopra la testa. [...] Non solo bambini e ragazzini. Anche famiglie. Anche i grandi. Uomini e donne. Perché pare che Ronaldo (il ragazzo piace) sappia pure far scomparire come per magia certi litigi da weekend: «Mai visto così tante ragazze e mogli iscritte ai nostri calcio-club», raccontava alla vigilia Valentino Modenese, presidente del consorzio «Verona Bianconera ». Calcio club arrivati da tutta la provincia, per vedere l’esordio in serie A di Ronaldo, così come da tutto il Veneto e tutt’Italia. L’estero? Pure quello. Non voleva mancare nessuno, al «CR7 day». Cioè il giorno speciale che ha portato Verona dentro i teleschermi e gli streaming di tutto il mondo. Come nel 1984 per Maradona in Hellas-Napoli. Chissà, quando ricapita. (Da Il Corriere Veneto, ed. Verona)