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Treviso, maxi squalifica di 12 giornate a un calciatore per offese razziste

Frasi discriminatorie all'indirizzo dell'avversario di colore, stangata del Giudice Sportivo su Marco Corò

Redazione PadovaSport.TV

Maxi squalifica per un giocatore del Treviso (Eccellenza). Il giudice sportivo ha infatti squalificato per 12 giornate il giovane attaccante classe 2000 Marco Corò reo di aver «discriminato» il giocatore dell’Union Qdp, Diomandè. L’episodio si è verificato nel secondo tempo, quando Corò si trovava in panchina: «Dopo la sostituzione, Corò si posizionava in panchina e mentre il pallone non era in gioco, entrava in campo senza autorizzazione spingendo un avversario— recita il referto dell’arbitro—all’invito a ritornare in panchina utilizzava linguaggio blasfemo e proferiva frase dal contenuto discriminatorio nei confronti dello stesso avversario». Il giudice ha così deciso di

fermare per tre mesi —a partire dalla prossima gara con il Mestre —l’attaccante trevigiano «per comportamento discriminatorio ove costituisce comportamento sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica».  Così l'allenatore Daniele Pasa: «Mi sembra tutto così strano - spiega il tecnico, intervistato da Il Gazzettino - perchè io che ero vicinissimo al parapiglia non ho sentito niente di tutto questo».

Nel 2001 Treviso balzò agli "onori" della cronaca nazionale per il caso Omolade. Gli ultras lasciarono per protesta lo stadio della Ternana (durante un Ternana-Treviso) all'ingresso in campo dell'allora 17enne nigeriano. Nella successiva partita tutti i compagni di squadra, per solidarietà, entrarono in campo con la faccia pitturata di nero.