editoriale

A novembre la squadra si spegne in un istante

Direttore di PadovaSport.tv

Redazione PadovaSport.TV

Parafrasando una recente canzone (brutta, tra l'altro) ecco che a novembre il Padova si spegne in un istante. Prendiamo gli ultimi tre anni: la crisi nel mese più nebbioso dell'anno capitò a Sabatini che dopo un inizio scoppiettante (fu battezzato subito il nuovo Sandreani) entrò in crisi prima di Natale. Successe pure a Calori (anche lui il nuovo Sandreani), che rischiò di non mangiare neppure il panettone. E ora anche con Dal Canto (inutile ricordare che anche lui è il nuovo Sandreani... forse è proprio il paragone che porta male) il motore si è inceppato con i primi freddi. Per quanto qualcosa in comune tra questi allenatori può esserci (probabilmente l'incapacità di tenere alta la concetrazione dopo un ottimo avvio), teniamo bene presente che non ha senso paragonare un campionato a un altro, anche se è facile cadere nella tentazione. Non è quindi neppure così scontato immaginare la resurrezione pasquale dei biancoscudati anche per il 2012. I campanelli d'allarme non vanno sottovalutati, non si tratta di pessimismo ma di guardare in faccia la realtà. E quindi i numeri. Due punti su nove a disposizione nelle ultime tre gare, prime posizioni più lontane, un punto nelle ultime quattro trasferte conquistato con un'autorete al 90'. Gioco che latita, e individualità un po' appannate. Il Padova ha un organico di prim'ordine e Dal Canto è stato molto bravo ai nastri di partenza a imprimere la mentalità giusta a un gruppo completamente nuovo. Ora c'è bisogno di nuove idee, di saper gestire alcune situazioni (come certi giocatori un po' in difficoltà, vedi Drame, Legati, a tratti Renzetti) e di motivare lo spogliatoio. Ora si vede se Dal Canto è un allenatore da promozione diretta o un allenatore da salvezza. La prova del nove ce la sbatte in faccia il calendario: Sassuolo e Torino. Non si scherza più.