editoriale

Padova, non distrarti: la Reggiana è ancora lì (con i suoi asterischi)

Esultanza biancoscudata (foto Piran)

Gli effetti di questo assurdo campionato di Lega Pro (che speriamo di non frequentare più per lungo tempo) danno le allucinazioni: vediamo il traguardo lì davanti al nostro naso, ci sembra ormai di averlo tagliato, quando questo si allontana...

Stefano Viafora

Gli effetti di questo assurdo campionato di Lega Pro (che speriamo di non frequentare più per lungo tempo) danno le allucinazioni: vediamo il traguardo lì davanti al nostro naso, ci sembra ormai di averlo tagliato, quando questo si allontana ancora un po'. Colpa della Reggiana, dei suoi maledetti asterischi e pure dei rigori al 94': gli emiliani sono ancora vivi, barcollano ma ancora non cedono. Continuano a essere loro l'avversario più temibile. Potenzialmente a -7 (dando per scontata la vittoria nel recupero con il Mestre), ancora più teoricamente a -4 (in caso di vittoria nello scontro diretto), ma paradossalmente a -3 (perchè in quel caso gli scontri diretti sarebbero a favore). Poi ci sono altre quattro gare da disputare in cui il sorpasso sarebbe più che possibile. Insomma, il Padova sembra volare a distanza siderale dalle inseguitrici, ma è ancora tutto così incerto.

L'ottimismo (che l'obiettivo della B diretta venga raggiunto) viene, più che dalla classifica ancora un po' troppo indecifrabile, dalla gestione Bisoli, impeccabile anche in questo rush finale. Ovvero la gestione dei tutti titolari, dove anche il bomber si sente in discussione. Singolarmente ognuno ha avuto il suo momento di gloria (ben 28 giocatori sui 30 avuti sono partiti dall'inizio), e anche adesso quando il gioco si fa duro, Bisoli continua a fidarsi del suo istinto e di ciò che intravede negli allenamenti settimanali, senza curarsi dell'età o del minutaggio. Contro il Pordenone sono partiti titolari, per la prima volta quest'anno, Mazzocco e Zambataro, che hanno davvero convinto con la loro voglia matta di mettersi in luce. Si aggiunga anche la facilità con cui si è cambiato il sistema di gioco passando al 3-5-2, ed ecco che il Padova ha tutta l'aria di un ingranaggio perfetto. Con questo ventaglio di alternative, con questo entusiasmo tra i giocatori, che si sentono tutti parte del progetto, hai voglia di aver paura della Reggiana e dei suoi asterischi.

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