editoriale

Plebiscito, biglietto di sola andata

Direttore di PadovaSport.tv

Redazione PadovaSport.TV

La questione stadio è argomento che rimarrà ancora a lungo nella cosiddetta agenda setting dei media padovani (tanti, troppi, ma questo è un altro discorso). E' importante capire bene che fine farà la casa del tifoso per eccellenza, il contenitore della smisurata passione di tanti padovani. Non so se avete fatto caso a un dettaglio, che dettaglio non è: nell'ultima discussione sullo stadio il sindaco Massimo Bitonci ha dato per certo il passaggio del Calcio Padova al Plebiscito dalla prossima stagione (la 2016/17), ipotizzando l'inizio lavori verso fine 2015. Non altrettanto certo invece è il ritorno in tempi brevi all'Euganeo, legato indissolubilmente alla fattibilità del famoso progetto per lo stadio da 25.000 solo per il calcio. Per adesso è tutto un "speriamo che", niente di più. Il progetto della cosiddetta rivoluzione degli stadi che la Giunta sta portando avanti è apprezzabile e ambizioso, ma ci sono punti non ancora chiari, specie riguardo ai tifosi del calcio. Bene (benissimo anzi) la riqualificazione dell'Arcella, quartiere da troppi anni abbandonato a se stesso, con l'insediamento del polo atletica (Colbachini). Ottima l'idea di sistemare il Plebiscito, stadio fino adesso scomodissimo e mal utilizzato (viene sfruttato davvero solo dai Football Saints). Ma l'Euganeo? Rimarrà la casa di Zed per i concerti (battaglia vinta dunque)? Rimarrà la cattedrale nel deserto da riempire solo nelle grandi occasioni (quante poi?). E che senso ha inoltre tenere la pista, che non verrà più utilizzata da nessuno? La sensazione è che il Padova starà al Plebiscito per un bel po' (visti anche gli investimenti fatti su questo stadio), un impianto che, come spiegato dal sindaco Bitonci, "diventerà a norma per il calcio con capienza da 8mila posti, ampliabili fino a 10mila quando verrà fatta la tribuna". Uno stadio da 10.000 posti dunque anche per un eventuale serie B? Forse il calcio a Padova merita qualcosa di più.