editoriale

Trascinati dal trio, ma fino a Natale stiamo calmi

Conduttore della trasmissione Padova Sport, direttore di padovasport.tv

Redazione PadovaSport.TV

E' davvero un piacere assistere alle partite del Padova quest'anno. I biancoscudati all'Euganeo sono travolgenti, giocano divertendosi e cercano di incrementare il bottino fino alla fine, anche con il risultato ampiamente al sicuro (come oggi contro il Grosseto). C'è entusiasmo e voglia di sfondare, lo si percepisce molto bene: nessuno tra questi ragazzi che scendono in campo si sente arrivato. Chi per un motivo, chi per un altro hanno tutti quella giusta fame di successo. Che sul rettangolo verde si trasforma nel gioco frizzante che ha caratterizzato le ultime tre partite interne (9 gol fatti, zero subiti). Ebbene, dobbiamo tutti ricordarci però che anche l'anno scorso, fino a quella sciagurata trasferta di Lecce, stavamo discutendo delle stesse cose. Complimenti a destra, complimenti a sinistra, poi il patatrack. Abbiamo già detto in più occasioni che questa squadra vale almeno il doppio di quella dell'anno scorso, dunque sulla carta ci sono le premesse per fare meglio, ma il Calcio Padova si sa negli ultimi anni non è mai riuscito ad evitare le fastidiosissime crisi pre-natalizie. Aspettiamo. Il girone di andata ci dirà chi siamo e dove siamo diretti. Lo hanno capito tutti in società, anche il presidente Cestaro che oggi in sala stampa sembrava avesse perso un aereo più che vinto una partita: faccia tirata, poche parole, soddisfazione molto moderata (strano per uno come lui). Ma meglio così, andiamo avanti partita per volta. A Siena per carità si può anche perdere, non sarebbe un dramma, l'importante è dare continuità a queste prestazioni convincenti. Poi lunedì sera arriveranno i derelitti cugini cittadellesi, un'altra occasione per mettere fieno in cascina. A proposito del Citta, come avevamo scritto a luglio, i granata hanno voluto sfidare la sorte quest'anno (cessioni selvagge, acquisti non all'altezza). Un mezzo disastro fin qui, se il Cittadella punta a diventare il nuovo Chievo non può ricordarsene solo quando vince ma anche in questi momenti: ci si aspetta molto di più da loro. Foscarini non ha nessuna colpa, ha già dimostrato di essere un maestro di tattica e grande conoscitore delle dinamiche da spogliatoio. Se centra la salvezza quest'anno merita un monumento in sede.