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Una sola richiesta a Bergamin e Bonetto: chiarezza su budget e obiettivi

L'editoriale: impazzano le voci sulle cifre del prossimo Padova. Un piccolo consiglio alla dirigenza per la serenità di tutti

Stefano Viafora

Il Padova targato B&B sta rispettando promesse e obiettivi. Promozione dalla D alla Lega Pro il primo anno, quinto posto in Lega Pro il secondo. Ora però viene il bello, l'asticella si alza, le aspettative aumentano, sale anche la pressione della piazza. Questo è il motivo per cui mi sento di dare un piccolo consiglio alla dirigenza. Non tecnico, nè amministrativo, nè di gestione del club (ovviamente), ma di comunicazione. Siate chiari su budget e obiettivi, non sbandierate cifre improponibili solo per ingolosire la tifoseria, si mettano già adesso le carte in tavole, ben scoperte. In serie A e B si sa tutto, ogni club parla apertamente di budget stagionale, sono ben noti anche gli introiti delle sponsorizzazioni (abbiamo appena riportato la classifica di serie A, che vede al comando il Sassuolo con ben 22 milioni di euro di main sponsor), in Lega Pro magari essendoci meno riflettori puntati è più facile nascondere le cifre o essere meno chiari. Ma dal budget dipende la serenità della stagione: se si sparano cifre inverosimili poi aumenta giustamente l'aspettativa di tifosi e stampa, le critiche saranno più feroci e i rischi sappiamo tutti a Padova quali sono. Non c'è niente di male a dire: partiamo con un budget da metà classifica, per poi puntare magari sull'effetto sorpresa (lo hanno fatto Pordenone e Bassano ad esempio: club che hanno speso relativamente poco ma che sono riusciti a ottenere ottimi risultati). A Padova sembra un'eresia parlare di budget, non stiamo parlando della dichiarazione dei redditi di Bonetto o del patrimonio personale di Bergamin, semplicemente di quanto si è deciso di stanziare per il Calcio Padova, che è un bene di tutti noi, ricordiamolo sempre.