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Bonazzoli accende l’entusiasmo ad Este: “Non penso al ritiro e ho il Padova nel cuore”

Molti tifosi alla presentazione del nuovo bomber giallorosso, che rivela: "Sono stato contattato dai biancoscudati ma è qui che voglio rilanciarmi"

Redazione PadovaSport.TV

Un piccolo bagno di folla ha fatto da contorno al primo giorno in maglia giallorossa di Emiliano Bonazzoli. Il bomber di Asola si è infatti aggregato oggi alla truppa di mister Zattarin, giusto in tempo per sostenere l’ultimo allenamento in città, prima della partenza per il ritiro di Tambre, previsto per domenica.

Abbronzato e sorridente, l’ex biancoscudato si è sottoposto senza risparmiarsi al rito delle foto coi tanti tifosi accorsi per vedere da vicino il colpo grosso del mercato giallorosso, chiaro segnale di come si stia già adattando alla nuova categoria. Sul percorso che l’ha condotto all’ombra degli Euganei, Bonazzoli ha svelato che l’inizio del corteggiamento da parte della società di via Monte Cero risale a diversi mesi fa: «Avevo già parlato con la dirigenza atestina lo scorso anno, poi ci siamo risentiti nelle scorse settimane e ho fatto questa scelta con convinzione.Dopo la sfortunata parentesi col Marano, l’esperienza in Ungheria era iniziata bene ma poi a causa di alcuni risultati negativi il presidente dell’Honved ha deciso di dar spazio ai giovani della squadra, così ho terminato la stagione ai margini, complice anche un infortunio. Avrei voluto trovare un altro ingaggio all’estero – rivela – ma i contatti intercorsi con squadre indiane e malesi non si sono concretizzati, così ho privilegiato l’offerta dell’Este, apprezzandone la schiettezza e la chiarezza d’intenti dei dirigenti».   

Nonostante l’avventura atestina sia solo agli inizi, l’attaccante mantovano sembra essersi già fatto un’idea dell’ambiente: «Anche se dei nuovi compagni conosco solo Rondon e Rampin, il gruppo mi sembra affiatato e ritengo Zattarin un tecnico molto preparato e capace di motivare i giocatori. Per quanto ho potuto viverla lo scorso anno a Marano, non trovo grandi differenze tra la serie D e la B, laddove se manca qualcosa dal punto di vista tecnico, vi si sopperisce con la fisicità, un aspetto che conta molto in questa categoria».A trentacinque anni, la prossima potrebbe essere l’ultima annata di una carriera quasi ventennale e quindi con quali stimoli si affronta? «Al ritiro in effetti ho pensato – ammette – ma il mister mi ha subito spronato a cambiare idea. Effettivamente sono inattivo da qualche mese e vista la mia struttura fisica impiego più degli altri ad andare in forma, però sono integro e quindi finché c’è la testa, perché smettere?!».

Inevitabile una domanda sulla situazione del Padova, alla quale Bonazzoli lega più di un rimpianto: «Mi è dispiaciuto non essere confermato a Padova due anni fa e ancor di più mi dispiace per la fine che ha fatto la società, soprattutto per l’ambiente. In fin dei conti, presidenti, allenatori e giocatori passano, mentre quel che resta sono i tifosi e una piazza come Padova meriterebbe ben altri palcoscenici. Nei giorni scorsi – rivela infine – sono stato anche contattato dalla nuova società biancoscudata ma ormai avevo già dato la mia parola all’Este e quindi stavolta, collocazione nei gironi permettendo, ci ritroveremo da avversari».