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Campodarsego, Meloni: “Peccato, ma usciamo dalla Coppa a testa alta”

Una doppietta che ha tenuto accese le speranze fino ai rigori. Giuseppe Meloni ha fatto vedere subito di che pasta è fatto sotto porta nella sfida di Tim Cup con la Maceratese, confermando quelle doti di bomber che nelle ultime quattro stagioni...

Redazione PadovaSport.TV

Una doppietta che ha tenuto accese le speranze fino ai rigori. Giuseppe Meloni ha fatto vedere subito di che pasta è fatto sotto porta nella sfida di Tim Cup con la Maceratese, confermando quelle doti di bomber che nelle ultime quattro stagioni di serie D l'hanno portato ad andare ripetutamente in doppia cifra. Il suo exploit non è comunque bastato per alimentare il sogno di accedere al turno successivo della competizione nazionale, anche se i biancorossi escono senza dubbio a testa altissima dal confronto con i più quotati avversari di Lega Pro. Fatali si sono rivelati gli errori dagli undici metri di Aliù e Radrezza, che non cancellano comunque la prestazione positiva della squadra.

«Purtroppo i rigori sono così - sottolinea Meloni - e lo abbiamo visto anche di recente con l'Italia agli Europei. Però l'unica cosa da vedere è la prestazione della squadra, che non ha mai mollato: due volte si è trovata sotto e due volte ha recuperato. Anzi se quella palla che mi sono allungato di testa si fermava un po’ prima, stavamo qui a parlare di una vittoria. La mia doppietta fa piacere, ma è merito del lavoro della squadra che mi ha permesso di segnare praticamente a porta vuota. Bisogna continuare su questa strada, correggere alcuni errori che abbiamo commesso, però usciamo a testa alta dalla Tim Cup».

Sperava in un suo debutto simile? «Segnare è sempre bello, di sicuro avrei preferito vincere invece di siglare due gol. È andata così: questi sono belli, ma i sigilli che contano sono quelli in campionato».

Anche sulle ali dell'entusiasmo dell'exploit della passata stagione, sabato sugli spalti c'era grande entusiasmo. «Ho già capito questa realtà, che è un po’ diversa da quelle in cui sono stato. Non è che manca la professionalità, ma c'è più un ambiente familiare e si sta più tranquilli. Si vuole fare bene, senza avere l'ossessione di vincere, anche se noi abbiamo in testa questo obiettivo perché siamo qui proprio per provare a vincere il campionato».

La Tim Cup si chiude qui, da oggi andrete in ritiro per una settimana a Folgaria e sarà l'occasione per iniziare a pensare esclusivamente proprio al campionato. «Assolutamente sì. A volte uscire dalla Coppa fa bene. L'abbiamo fatto a testa alta e questo ci dà forza, ma adesso dobbiamo rimetterla in campo per migliorarci ancora perché, ripeto, il nostro obiettivo è il campionato». Nel quale, tra l'altro, il Campodarsego non si può nascondere dato che è chiamato a recitare un ruolo da protagonista dopo il secondo posto, e la vittoria dei play off, alla prima partecipazione. «Vero, anche se bisogna dimenticare il cammino straordinario che è stato fatto l'anno scorso. Di sicuro dobbiamo migliorarci, il che significa una sola cosa: piazzarsi al primo posto».

Pur avendo appena due settimane di lavoro alle spalle, l'intesa con i suoi colleghi davanti sembra già a buon punto. «Abbiamo un reparto offensivo che non si discute. Con Aliù ci siamo aiutati tanto sabato, ci siamo cercati e corso l'uno per l'altro. Lauria ha disputato un partitone, Radrezza è entrato e ha cambiato un po’ la partita perché non lo prendevano mai, D'Appollonia è devastante con la sua potenza e velocità. Sono contentissimo di tutti i compagni, speriamo di continuare così e che arrivino presto anche i gol per i colleghi perché fanno sempre bene, danno morale e aiutano la squadra».(da Il Gazzettino)

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