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Offese razziste, Bonazzoli squalificato per 10 gare

Costa carissima ad Emiliano Bonazzoli, l’espulsione a tempo scaduto rimediata domenica scorsa, al termine della gara pareggiata per 1-1 dall’Este contro la Correggese. Il bomber mantovano, ex di Honved, Padova, Reggina e Sampdoria, è stato...

Redazione PadovaSport.TV

Costa carissima ad Emiliano Bonazzoli, l’espulsione a tempo scaduto rimediata domenica scorsa, al termine della gara pareggiata per 1-1 dall’Este contro la Correggese.Il bomber mantovano, ex di Honved, Padova, Reggina e Sampdoria, è stato infatti squalificato per ben dieci turni dal giudice sportivo “per avere, al termine della gara, rivolto espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle all’indirizzo del direttore di gara”, come riporta il comunicato diramato oggi dalla Lega Dilettanti.

Riepiloghiamo i fatti: la sfida di domenica vedeva di fronte la capolista atestina e la Correggese, quotata società emiliana che lo scorso anno sfiorò il salto in Lega Pro e anche quest’anno ha ambizioni d’alta classifica.La gara, piacevole da vedersi e assolutamente non tra le più accese cui abbiamo assistito (cinque ammonizioni in tutto, numero fisiologico), termina con le proteste dei padroni di casa perché l’arbitro Ramy Ibrahim Kamal Jouness, medico di origini marocchine iscritto alla sezione Aia di Torino e in predicato di passare alla categoria superiore l’anno prossimo, fischia tre volte proprio quando i giallorossi stanno battendo una rimessa laterale nella loro tre quarti offensiva, dopo che pochi istanti prima, solo la bravura del portiere ospite Noci era riuscita ad evitare che proprio Bonazzoli (subentrato al 14’ della ripresa, dopo uno stop per infortunio di alcune settimane) siglasse in contropiede il 2-1 per i locali.

Attorno al direttore di gara si accende quindi un piccolo capannello di maglie giallorosse, tra i quali si distinguono capitan Lelj e lo stesso Bonazzoli, cui viene sventolato sotto il naso il cartellino rosso mentre i ventidue in campo si stanno già accingendo a rientrare negli spogliatoi, dopo aver regolarmente adempiuto al cerimoniale dei saluti a centrocampo.Si capisce che è volata qualche parola di troppo – abbastanza frequente in caso di finali un po’ nervosi – ma negli spogliatoi l’atmosfera appare serena, tanto che dopo aver appurato che la frase (o le frasi) incriminata è stata captata da uno dei guardalinee, che l’ha poi riferita all’arbitro, all’episodio si dà un peso relativo, pur attendendosi uno o al massimo due giornate di stop per l’attaccante.

Ecco quindi che la maxi squalifica odierna – che, se confermata, terrebbe Bonazzoli ai margini fino a metà dicembre – è caduta come un fulmine a ciel sereno sulla testa del giocatore, che non ci sta a passare per razzista e della società atestina, che per bocca del presidente Lucchiari ha preannunciato un ricorso immediato, ritenendo la sanzione spropositata.