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Verona, L’Arena: “Il modesto Vicenza ha fatto più male del Cittadella”

Il quotidiano veronese analizza la situazione dei gialloblu, comunque ancora primi in classifica nonostante il k.o. nel derby

Redazione PadovaSport.TV

Qualcosa nel Verona si è inceppato - scrive L'Arena, quotidiano veronese, analizzando la sconfitta nel derby con il Vicenza - La squadra di Pecchia al Menti è sembrata disorientata. La solita partenza con grande palleggio e molta intensità, ma anche i soliti cronici errori nell’ultimo passaggio. Esecuzioni che se fossero andate a buon fine, il derby avrebbe avuto un altro esito. Ed invece ecco le leggerezze e quella superficialità che ha fatto arrabbiare i quasi duemila veronesi del Menti. Siligardi ha sbagliato due passaggi clamorosi, mentre Romulo appena dentro l’area non è riuscito a centrare la porta, non a far gol, ma a centrare la porta. Fortunatamente il Vicenza non ha approfittato di due appoggi maldestri, altrimenti sarebbero stati dolori fin dal primo tempo. Il Verona è sembrato troppo lezioso. Un palleggio fatto di ottimi scambi per carità, ma sterile sul risultato di zero a zero. Ecco spiegato l’appannamento generale di natura psicofisica. Nel Verona intravisto nella nebbia c’è un po’ di tutto. Nel pre campionato e nelle prime giornate la tecnica e la brillantezza hanno colmato l’assenza di Pazzini, poi l’ex milanista ha fatto la differenza.

Perchè anche il tiki taka di Pecchia qualche volta, soprattutto ultimamente, si serve della testa del Pazzo o del lungo rilancio di Nicolas. Nuova interpretazione? Fiato corto? O più semplicemente regole non scritte del calcio italico? Insomma qualcosa si è inceppato. Nella testa prima e nelle gambe poi, che si muovono, ma poco coordinate. Pecchia deve ritrovare il filo del discorso anche se a questo punto appaiono i giocatori i primi a doversi dare una mossa. Quando le energie vengono meno e le difficoltà cominciano ad arrivare sono i primi attori a dover tirar fuori il carattere. Se dalla panchina non riescono più in questa funzione i vari Maresca e Troianiello, dal campo ci devono pensare da soli Fossati, Bessa e Romulo. L’Hellas al Menti si è scoperto anche corto di alternative con Zaccagni ormai promosso di fatto nel gruppo dei top. Comunque vada a gennaio la società dovrà cercare qualche alternativa più efficace. D’altronde il primo Verona di Setti partì a sinistra con Fatic, Albertazzi e a destra con Crespo per poi da gennaio trovare la quadra con Cacciatore, già presente in rosa, e acquistando Agostini. Due esterni bassi di grande affidabilità e poi, davanti arrivò anche Sgrigna. In attesa del mercato di riparazione il Verona si deve scuotere e subito. Bisoli ed il modesto Vicenza se possibile, hanno fatto più male del Novara e del Cittadella.

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