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Anche a Sassuolo fischiano, ma Pea non ci sta: show del tecnico in conferenza stampa

Josè Mourinho lo adorava. E, c’è da scommetterci, anche a Fulvio Pea non dispiace del tutto sentire il “rumore dei nemici”. La classica e solitamente tranquilla conferenza stampa di inizio settimana ieri s’è trasformata in un...

Redazione PadovaSport.TV

Josè Mourinho lo adorava. E, c’è da scommetterci, anche a Fulvio Pea non dispiace del tutto sentire il “rumore dei nemici”. La classica e solitamente tranquilla conferenza stampa di inizio settimana ieri s’è trasformata in un one-man-show indimenticabile: obiettivo del mister, quei “5 contestatori” che sabato hanno criticato gioco e scelte tecniche al Braglia. Uno sfogo in piena regola, quello di Pea, che rompe ogni schema e scrive un’altra pagina inedita nella storia del Sassuolo. “Calcio impazzito”. Non ci sono telecamere e così Pea ne approfitta per trasferire i tre cronisti presenti nella spaziosa sala riunioni sopra il ristorante del centro sportivo di Ca’ Marta. Il mister sfodera il suo taccuino e attacca: «Mettetevi pure comodi, stavolta le domande le faccio io. E do io anche le risposte». Il divertente esordio “marzulliano” non tragga in inganno. Il mister si fa subito serio e, supportato dagli appunti, inizia a squadernare con puntiglio i numeri del campionato del Sassuolo. Calcio impazzito Una serie di record che gli servono come argomento per piazzare il primo affondo: «Mi viene da pensare che il mondo del calcio sia impazzito. Abbiamo 55 punti, la miglior difesa del campionato, la miglior differenza reti, il sesto attacco, siamo la squadra che ha perso di meno in trasferta, nelle ultime 22 gare abbiamo perso soltanto una volta: come si fa a contestare una squadra con questi numeri?». Il monologo di Pea, appassionato come mai lo si era visto a Sassuolo, prosegue tutto su questa linea: tre giorni interi evidentemente non sono serviti per sbollire la rabbia. Ecco, in sintesi, alcune delle domande (e delle risposte) dello "Special Two" furioso. Fischi ingiusti «Ci siamo dimenticati che questa squadra 9 mesi fa rischiava di retrocedere? Che 8 dei 9 acquisti estivi arrivano da una retrocessione? Abbiamo rifondato e ringiovanito la rosa e, rispetto alle potenze economiche di questo campionato, abbiamo speso un terzo. Per quello che hanno fatto, questi giocatori meritano solo applausi. I fischi sono ingiusti e da maleducati. Bisogna rispettare i colori di una società, forse piccola ma per noi gloriosa: questi ragazzi vivono qui, si sentono cittadini di Sassuolo e vogliono rappresentarla al meglio». Destabilizzatori? A casa «Chi sono questi 10 contestatori, - si chiede il mister – che problemi hanno? 5 saranno anche tifosi del Modena ma gli altri? Che motivo li spinge a fischiare? Questi non c’erano ad agosto e nemmeno a novembre. Non c’erano quando avevamo soltanto 12 giocatori a disposizione. Sono arrivati da un mese, hanno visto che il Sassuolo a gennaio ha comprato Missiroli e ora dicono: il Sassuolo deve vincerle tutte da qui alla fine. Sabato, dopo la partita, ho visto i ragazzi amareggiati. E’ da quest’estate che insieme al mio staff proviamo a dare ai ragazzi certezze ed entusiasmo e questi, che vengono allo stadio da un mese, si permettono di destabilizzare il nostro ambiente? Non ci fanno una bella figura, rivogliamo la nostra serenità. Abbiamo vinto anche senza di loro, possono pure stare a casa. Oppure che vengano qui al campo per chiarirsi insieme a me e alla squadra. Facile fischiare quando si è in mezzo a 1500 tifosi sani: voglio sapere chi sono. I nostri avversari sono Torino, Pescara e Verona, non questi contestatori». Tifosi veri «Di questi 5 non abbiamo bisogno. Abbiamo invece bisogno degli altri 1500 che ci scrivono striscioni sempre pieni d’affetto, che ci fanno sentire apprezzati. Loro sono i veri tifosi del Sassuolo, a loro chiediamo di starci vicini come hanno sempre fatto. Ci misuriamo contro avversari che hanno 18 o 25 mila spettatori ma per noi quei mille e cinquecento valgono come 15 milioni». Premonizioni «Non è un caso se la scorsa settimana ci siamo allenati a porte chiuse. Non lo faccio mai, nemmeno nel giorno della rifinitura. Ma stavolta sentivo che c’era qualcosa che non andava, era nell’aria. E non a caso sabato vi ho parlato delle malelingue». Confindustria «Qual è il vero obiettivo di questi 5 o 10 contestatori? Dà fastidio che il Sassuolo Calcio sia un progetto vincente? Che il patron Squinzi sia in corsa per il vertice di Confindustria e stia per conseguire l'ennesimo successo della sua carriera professionale? Io non lo so, lo chiedo a voi». Scelte «Non scelgo i giocatori per amicizia o per ragioni strane. Ci sono motivi diversi, l’avversario o il momento della squadra, che portano alle nostre scelte. E chi non gioca con passione sta fuori». Reazione «Preoccupato io? Per nulla. Dopo l'unica partita opaca di questa stagione, quella contro il Padova, questi ragazzi hanno fatto undici risultati utili consecutivi. Questa è una squadra che non si arrende e non si abbatte mai: da questa vicenda usciremo ancora più forti».