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Belluno-Padova, il telo anti-curiosi? Dribblato da due spettatori non paganti

Dal Corriere delle Alpi: Posti riservati sul castello. Mettete il tendone contro i portoghesi? Niente panico: ci organizziamo, anche occupando la giostra con lo scivolo del giardini, dietro al Polisportivo. Così ci vediamo lo spettacolo, evitando...

Redazione PadovaSport.TV

Dal Corriere delle Alpi:

Posti riservati sul castello. Mettete il tendone contro i portoghesi? Niente panico: ci organizziamo, anche occupando la giostra con lo scivolo del giardini, dietro al Polisportivo. Così ci vediamo lo spettacolo, evitando di pagare il biglietto maggiorato a 15 euro e i bambini della domenica pomeriggio vadano pure a giocare da un’altra parte. Oltre ai 1.600 spettatori della partitissima della ventiquattresima giornata, anche un discreto numero di quelli che si definiscono portoghesi, ma parlano in dialetto bellunese e non c’entrano con i lusitani di nascita. Irriducibili e, a modo loro, anche fantasiosi, al di là del prezzo del tagliando, che dalla prossima partita in casa tornerà al costo iniziale di 10 euro, dopo che la società di piazzale della Resistenza ha spiegato l’aumento per una volta con l’ esigenza di pareggiare bilancio. Peraltro capita in tanti altri posti che gli incontri di cartello abbiano un costo superiore e l’occasione del Padova era di quelli imperdibili, con tutti i sostenitori che sono arrivati dalla città del Santo e dai dintorni, a bordo dei pullman o delle macchine fatte parcheggiare negli stalli del grande magazzino Super W, a poche decine di metri dall’ingresso dedicato di via Ceccati. Nessun problema lungo la stradina, che costeggia la gradinata Est, al di là delle bottiglie di birra disseminate ai bordi della carreggiata. Anche all’interno dello stadio, una distesa di bicchieri di plastica e poco interesse per i sacchetti della spazzatura, ma niente di così insopportabile: «I padovani si sono comportati benissimo», sottolinea il barista Claudio Sovilla, «non hanno creato alcun disagio e se ne sono andati soddisfatti».