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Bitonci: “Mai esistita una cordata del sindaco, ho solo contattato altri imprenditori. Ora per ripartire serve collaborazione di tutti”

Un comunicato martedì sera, una chiacchierata con i giornalisti presenti a Palazzo Moroni nella tarda mattinata di ieri. Il sindaco Massimo Bitonci ha voluto puntualizzare alcune cose, a proposito della mancata iscrizione del Padova al campionato...

Redazione PadovaSport.TV

Un comunicato martedì sera, una chiacchierata con i giornalisti presenti a Palazzo Moroni nella tarda mattinata di ieri. Il sindaco Massimo Bitonci ha voluto puntualizzare alcune cose, a proposito della mancata iscrizione del Padova al campionato di Lega Pro, con conseguente scomparsa dal calcio professionistico di una società che ha ben 104 anni di storia, e ha indicato il Cittadella come esempio da seguire. Ecco alcuni stralci del suo dialogo con i cronisti: «Se l’epilogo doveva essere questo, sarebbe bastato dirlo un mese fa. Ho incontrato più volte l’unico interlocutore possibile per risolvere una situazione così pesante, ed era Cestaro. Io faccio il sindaco di questa città, con Cestaro non ho mai, dicasi mai, affrontato questioni extra-sportive. Smentisco categoricamente una trattativa con lui per i terreni di Padova ovest, perché con Bitonci pastette del genere non si fanno. Sono veramente stizzito per quanto è successo, perché sembra evidente che qualcuno non ha raccontato a fondo come stessero in realtà le cose», ha proseguito il primo cittadino, «ed è questo il motivo per cui tutti gli imprenditori che nelle ultime settimane si sono avvicinati alla società hanno fatto alla fine marcia indietro. Mi sembra evidente che i conti non fossero così a posto come qualcuno sosteneva, e che il “buco” di bilancio, sul quale ora i curatori fallimentari e la Guardia di Finanza indagheranno sino in fondo, sia chiaramente più ampio di quanto si immaginava. Mi sembra altrettanto evidente come sarebbe troppo facile dare la colpa solo a chi ha gestito il Padova negli ultimi mesi. In questi anni, infatti, c’è stata un’amministrazione del club poco attenta e poco oculata, che ha portato lo stesso club ad uno stato pre-fallimentare. «Non è mai esistita una cordata Bitonci, ho solo cercato di contattare imprenditori che potessero essere interessati ad un ingresso in società. L’ostacolo maggiore è stato quello di avere dati reali del bilancio del Padova». Quindi, lo sguardo al futuro: «Adesso mi auguro che a rilevare la società sia un imprenditore padovano, che prenda magari esempio dalla realtà di Cittadella, dove la gestione della famiglia Gabrielli, che conosco sin da bambino in quanto mio padre era dirigente della loro azienda nonché della società calcistica, rappresenta un esempio di chiarezza, trasparenza ed ottimi risultati sia dal punto di vista sportivo che economico. Ho sempre detto che l’unico aiuto che il Comune poteva e può ancora dare è uno sconto sull’affitto dell’Euganeo ed una mano per il settore giovanile del Padova, che rappresenta un patrimonio da non disperdere. Parlerò di nuovo con i tifosi e le loro rappresentanze, serve la collaborazione di tutti».