Crac Parmalat, indagato anche il padovano Dino Baggio

La Procura della Repubblica di Parma ha indagato l'ex calciatore Dino Baggio, di Tombolo, con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta documentale. Con lui altri dieci colleghi, una squadra di calcio intera, e sedici dirigenti. È un filone della sembra mai terminata inchiesta sul crac della Parmalat dell'ex cavaliere Calisto Tanzi. Il periodo finito sotto indagine del pubblico ministero Paola Dal Monte, va dal 1992 al 2002, quando giocatori e dirigenti portavano la maglia del Parma AC. La cifra che sarebbe stata distratta in totale si aggira sui dieci milioni di euro. Con Baggio (2.650.000 dollari), indagati anche Veron (5.650.000 dollari), Asprilla (4.425.000 dollari), Crespo (2 milioni di dollari), Apolloni (500mila dollari), Minotti (ora ds del Cesena, 340 mila dollari), Brolin (1 milione di dollari), Chiesa (450 mila dollari), Stoichkov (550 mila dollari), Thuram (950 mila dollari) e Crippa (160 mila dollari). Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza.Quale il sistema utilizzato secondo gli inquirenti? Venivano realizzati contratti fittizi di promozione e pubblicità del brand e dei prodotti Parmalat, con emissione di fatture false da parte della società alimentare, a favore del club calcistico, senza però una effettiva controprestazione. Un altro filone dell'indagine riguarda l'acquisto e la cessione di alcuni giocatori.La notizia dell'indagine, trascorsi così tanti anni, giunge come una vera e propria tegola. Cercato telefonicamente, non è stato possibile raccogliere un commento di Dino Baggio. Atleta sempre molto amato nonostante abbia da tempo appeso le scarpe al chiodo, Baggio è una persona semplice e sempre molto disponibile anche per eventi benefici. Dopo l'attività professionistica è ritornato a vivere nella sua Tombolo dove si è sposato ed ha due figli. È di metà dello scorso dicembre il Dino Baggio scrittore: è stata pubblicata la sua biografia intitolata "Gocce su Dino Baggio", scritta assieme a Marco Aluigi.