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Dopo i proclami, la fuga: il Pavia cinese è un flop

Grandi proclami prima, adesso il rischio di un fragoroso fallimento. E’ quanto emerge a Pavia, dopo la conferenza stampa di mercoledì, in cui hanno parlato il dirigente Aldo Preite e Nicola Bignotti, direttore generale dei lombardi. Non...

Stefano Viafora

Grandi proclami prima, adesso il rischio di un fragoroso fallimento. E' quanto emerge a Pavia, dopo la conferenza stampa di mercoledì, in cui hanno parlato il dirigente Aldo Preite e Nicola Bignotti, direttore generale dei lombardi. Non sono intervenuti nè il presidente Xiadong Zhu (attualmente in Cina), nè il vicepresidente David Wang (in Italia, ma fuori Pavia per altri impegni di lavoro). Zhu e Wang per ora non dicono nulla, ma si parla di un corposo disinvestimento. Arrivati in zona per investire in attività economiche - spiega il Corriere della Sera - con la benedizione di Shanghai i due si sono ritrovati un contesto imprenditoriale non del tutto favorevole, e una volta annusata l’aria avrebbero deciso di salutare o quantomeno ridurre l’impegno al minimo indispensabile. La vicinanza di Pavia con Milano, dove mr Zhu ha investito 70 milioni con la sua China Investement per realizzare i «Giardini d’Inverno», stabile di lusso nell’area di Porta Nuova, aveva convinto il presidente del Pavia, certo cha la città fosse «il posto migliore per i miei business». Non è andata così. Società e città non si sono trovate e la prima presidenza cinese di un club calcistico in Italia sembra scivolare verso la sopravvivenza e l’attesa di un acquirente dotato di maggiore liquidità.