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Il nuovo Euganeo nel 2020, Plebiscito a norma per rugby e calcio

Una certezza, a conferma dell’intervista uscita sul Mattino l’altroieri: il Plebiscito verrà messo a norma nel 2016 e trasformato in stadio del calcio. Il sogno, anzi «il grande sogno» come lo ha definito Roberto Bonetto, a.d. della...

Redazione PadovaSport.TV

Una certezza, a conferma dell’intervista uscita sul Mattino l’altroieri: il Plebiscito verrà messo a norma nel 2016 e trasformato in stadio del calcio. Il sogno, anzi «il grande sogno» come lo ha definito Roberto Bonetto, a.d. della società biancoscudata, è tuttavia un Euganeo nuovo di zecca là dove sorge l’attuale. «Stiamo lavorando attorno ad un progetto che coinvolga i privati», l’unica concessione fatta dal dirigente, mentre il presidente Giuseppe Bergamin ha indicato nel 2020 la concretizzazione di quel “sogno”, con cittadella dello sport annessa. Finalmente qualcosa si muove a livello di grande impiantistica sportiva in città, e la conferma, con tanto di planimetria e dettagli, è arrivata ieri mattina dal sindaco Massimo Bitonci e dallo stato maggiore del Calcio Padova, nel corso della conferenza-stampa per la presentazione del nuovo assetto societario e del nuovo logo del club. Plebiscito a doppia vocazione. Partiamo dalla struttura attualmente utilizzata dal Petrarca. «Il nostro proposito», ha spiegato il primo cittadino, «è di metterla a norma, perché non lo è adesso neppure per gli incontri del campionato di Eccellenza di rugby, e di portarne la capienza a 10.000 posti, in modo da consentire al Padova di trasferirvisi a partire dalla stagione 2016/17». Accanto a Bitonci, l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo ha spiegato come si concretizzerebbe il piano. «Premesso che era nostra intenzione inizialmente creare una curva all’Euganeo che fosse più vicina alla porta sud, dove sarebbero andati i ragazzi della “Fattori”, abbiamo abbandonato l’idea per costruirne una di nuova, in cemento e coperta, al Plebiscito». I soldi che si sarebbero dovuti investire per la struttura in acciaio, rimovibile per consentire i concerti musicali, sono stati così dirottati nella futura struttura, che dovrebbe ospitare sino a 2.000 tifosi. Parliamo di oltre 500 mila euro che, sommati ai 2 milioni già stanziati, porteranno il totale di spesa a 2,5 milioni. Ribadito che i posti delle due attuali tribune, est ed ovest, la cui capienza sarà di 3.500 posti l’una, saranno tutti a sedere, con seggiolini numerati, e che verranno installati corrimano per evitare cadute, Bitonci ha annunciato che, dopo quelli per la curva, gli altri lavori riguarderanno accessi e sicurezza (quindi tornelli, GOS, prefiltraggi), gli spogliatoi e una sala-stampa per le interviste del dopo-gara. Bisognerà mettere mano anche al terreno erboso (poco più di 100 mila euro la spesa prevista), mentre per quanto riguarda i tifosi delle squadre avversarie si studierà un’apposita soluzione in una delle due tribune, uno spicchio della quale sarà isolata per evitare contatti con il pubblico di casa. Alla fine, si raggiungeranno quasi i 10 mila spettatori come disponibilità massima, il che consentirebbe di avere la struttura omologata pure per la disputa di incontri di serie A (in deroga). Viabilità e parcheggi. È il punto cruciale e l’assessore Rampazzo ha detto che «i tecnici sono già all’opera, per studiare una soluzione che non metta in crisi l’Arcella e parte del quartiere San Carlo, quella più vicina al Plebiscito». Tre aree sono state individuate per i parcheggi: una è quella accanto al campo da gioco del baseball, altre due sono a nord e sud, «e su queste stiamo già trattando», parole del sindaco, «per acquisirle». Insomma, nei propositi dell’amministrazione comunale c’è l’intenzione di indire il bando di gara a settembre, per poi partire con i lavori ad inizio 2016 e arrivare alla conclusione in tarda primavera-inizio estate e consegnare lo stadio per il campionato. Nuovo Euganeo. «Sì, stiamo lavorando intorno ad un progetto che preveda la costruzione di un nuovo stadio dove esiste l’attuale, che verrebbe abbattuto». Bonetto è stato molto abbottonato al riguardo, attento a non soddisfare più di tanto la comprensibile curiosità dell’uditorio. «È ancora presto per dire quali saranno gli sviluppi», ha aggiunto, «ma se ci sarà equilibrio finanziario, saremo sicuramente a buon punto». Tradotto in concreto: un gruppo di imprenditori verrebbe coinvolto nella realizzazione dell’opera, compresa la cittadella sportiva annessa, con campi da calcio (alcuni in erba sintetica) per gli allenamenti della prima squadra biancoscudata e delle giovanili, con una foresteria e un percorso vita per fare jogging. Il terreno - 125 mila metri quadri - è del Comune e verrebbe dato in concessione al Padova. Anche questo spiega perché è stata lasciata cadere l’ipotesi di un ritorno a Bresseo: si continuerà ad avere i campi della Guizza come polo di riferimento per la preparazione settimanale della squadra di Parlato. In attesa, appunto, di capire quando e come decollerà il progetto cittadella.