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La carica dei 1500 padovani al Menti, uno spettacolo da ricordare

Qualità o quantità: dilemma eterno in svariate questioni. Anche sul tifo. Ieri sera i padovani hanno dimostrato ancora una volta ai cugini biancorossi di essere sì di meno in molte occasioni, ma di avere quell’innato e fortissimo senso di...

Redazione PadovaSport.TV

Qualità o quantità: dilemma eterno in svariate questioni. Anche sul tifo. Ieri sera i padovani hanno dimostrato ancora una volta ai cugini biancorossi di essere sì di meno in molte occasioni, ma di avere quell'innato e fortissimo senso di appartenenza che, dal punto di vista dei decibel, li... moltiplica. Il colpo d'occhio ieri sera al Menti era mozzafiato: i 1500 padovani presenti sugli spalti hanno composto con biandierine bianche e rosse lo stemma della città (vedi foto), la croce rossa su campo bianco. Per l’intera partita entrambe le tifoserie si sono fatte sentire con calore e costanza sia nell’incitare i propri beniamini, sia inevitabilmente nello sfottere e provocare i rivali. Bisoli il più beccato con cori e striscioni (a fine gara l'allenatore biancoscudato ha mostrato delusione per il trattamento riservatogli). I vicentini dal canto loro hanno rispolverato il solito repertorio: al posto di «Chi non salta è un padovano», hanno cantato «chi non salta è un veronese», accompagnando il coro agli emoticon-striscioni raffiguranti una risata e un bacio, nel tentativo di minimizzare l'importanza di questo derby rispetto a quello con i gialloblu. Lo stadio da "grandi occasioni" di ieri sera però dimostra che, appunto, è stato solo un tentativo.

Fuori dallo stadio invece c'è da registrare una carica di alleggerimento della Polizia con due contusi da parte delle forze dell'ordine: uno alla gamba (lieve) per un petardo lanciato da un tifoso padovano, l'altro colpito alla mano da un'asta. Attimi di tensione anche per il pullman del Padova all'ingresso del Menti, circondato da un gruppo di tifosi vicentini, poco prima di farsi strada ed entrare nello stadio.