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Livorno e Cremonese hanno deciso: esonerati Mutti e Pea

Si sa che il lavoro dell’allenatore non è mai facile ne può essere considerato un sinonimo di sicurezza, basta davvero poco alle volte per passare dagli elogi al banco degli imputati e il primo a pagare è spesso chi siede in panchina. Per...

Tommaso Rocca

Si sa che il lavoro dell'allenatore non è mai facile ne può essere considerato un sinonimo di sicurezza, basta davvero poco alle volte per passare dagli elogi al banco degli imputati e il primo a pagare è spesso chi siede in panchina. Per uno strano scherzo del destino due degli ultimi allenatori biancoscudati hanno ricevuto nella giornata di ieri il benservito dalle rispettive società a causa dei risultati tutt'altro che soddisfacenti degli ultimi tempi. Il Livorno ha difatti esonerato Bortolo Mutti, sulla panchina biancoscudata in B per 4 deludenti mesi tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. Il tecnico bergamasco era subentrato a Christian Panucci a fine novembre, tra la sorpresa del popolo biancoscudato dato che il Livorno annoverava tra le proprie fila giocatori come Vantaggiato e Pasquato, chiaramente fautori dell'esonero di Mutti quando era a Padova. Dopo aver ottenuto appena 3 punti in 9 partite la società toscana ha deciso di esonerare Mutti e richiamare al suo posto Panucci per tentare di salvare la squadra ora vicina alla zona playout nel campionato di serie B. Stessa sorte è toccata ieri a Fulvio Pea, a Padova nella stagione 2012/13 dove fu esonerato e poi richiamato al posto di Colomba terminando il campionato cadetto in undicesima posizione con 53 punti. La Cremonese era partita con ben altre ambizioni ad inizio stagione e l'attuale nona posizione a 25 punti (gli stessi del Padova) sommata alle ultime deludenti prestazioni dei grigiorossi, autori di 3 punti nelle ultime 5 gare tra cui la sconfitta con il fanalino di coda Pro Patria, hanno convinto la società del presidente Gigi Simoni a dare una svolta esonerando Pea e sostituendolo con Rossitto, preferito all'ultimo momento all'ex tecnico del Torino Franco Lerda.