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Pavia, parla il vicepresidente Wang: “Obiettivo serie B, quest’anno spenderemo di più”

«Il fuso orario non lo sento più. Faccio avanti-indietro dalla Cina una volta al mese, così appena atterro sono operativo». Davide Wang, vicepresidente del Pavia calcio non smentisce la sua proverbiale gentilezza e ieri pomeriggio –...

Redazione PadovaSport.TV

«Il fuso orario non lo sento più. Faccio avanti-indietro dalla Cina una volta al mese, così appena atterro sono operativo». Davide Wang, vicepresidente del Pavia calcio non smentisce la sua proverbiale gentilezza e ieri pomeriggio – nonostante la partita in corso – è rimasto chiuso nel suo ufficio incontrando varie persone. Sempre elegante, Wang è solo un po’ meno sorridente del solito. O almeno così sembra. «Per noi inizia il secondo anno a Pavia – dice Wang – l’obiettivo è quello di mantenere il percorso che abbiamo intrapreso». I risultati sul campo sono molto positivi. Vi aspettavate di essere al quarto turno di Tim Cup? «L’obiettivo dichiarato di andare in serie B è chiaro. Ma va detto che non basta la nostra volontà». Cosa significa in termini economici il secondo anno al Pavia calcio? Aumentano gli impegni? «Senz’altro superano quelli dello scorso anno». Vi ritrovate anche molti giocatori in rosa che dovrete cercare di vendere. «Quest’anno c’è anche la regola della lista limitata a 24 giocatori. Ci sono alcuni dei calciatori sotto contratto che però non fanno più parte del nostro progetto». Perché? «Abbiamo cercato di migliorarci, prendendo giocatori che potranno migliorare la squadra. Quindi è chiaro che dovremo cercare di cedere quelli di troppo fino a che il calcio mercato è aperto. Entro la fine del mese». Forse vi siete pentiti di alcuni contratti stipulati lo scorso anno. Troppo cari o troppo a lungo termine? «E’ chiaro che lo scorso anno avevamo meno esperienza. Ora deleghiamo un po’ meno». Per la cessione di giocatori ci sono trattative in corso? Nello specifico, Pederzoli è già un giocatore del Pordenone? «C’è una trattativa in corso». Questo Pavia sta costando più di quanto immaginavate? «No, ma resta il problema di dare sostenibilità alle squadre di calcio. Qui, come in Cina. Il nostro obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio. Sappiamo che non sarà facile». Le entrate sono anche poche. Vero? «A noi fa piacere vedere tante persone allo stadio. Ma questo non basta, anche perché i biglietti sono poca cosa. Organizzare una partita ha costi indotti molto elevati, basta vedere tutto il personale che c’è attorno allo stadio. E non parlo dei costi delle trasferte». A giugno avete promesso l’apertura di Casa Pavia, in piazza della Vittoria. Quando aprirà? «Sono in corso i lavori di ristrutturazione. La apriremo presto».