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Unicomm, due miliardi di euro di fatturato nel 2011

Vi riportiamo un recente articolo di Repubblica, sui successi di Unicomm, l’azienda del presidente del Padova Marcello Cestaro. Diventare il decimo retailer italiano, partendo da un piccolo ingrosso di provincia, è un viaggio tipicamente...

Redazione PadovaSport.TV

Vi riportiamo un recente articolo di Repubblica, sui successi di Unicomm, l'azienda del presidente del Padova Marcello Cestaro.

Diventare il decimo retailer italiano, partendo da un piccolo ingrosso di provincia, è un viaggio tipicamente nordestino. Due fratelli, in meno di quarant' anni, creano un gigante (silenzioso) che nel 2011 ha fatturato quasi 2 miliardi di euro. E' la storia del Gruppo Unicomm, fondato da Mario e Marcello Cestaro nel 1969. Tutto inizia con il padre Antonio, che nel secondo dopoguerra apre un piccolo deposito all' ingrosso di prodotti alimentari, a Schio, una cittadina alle pendici dell' altopiano di Asiago, in quell' Alto Vicentino che ha visto sorgere grandi dinasty del miracolo Nordest (come i Marzotto e i Rossi). Decenni dopo, Unicomm entra nella top ten della distribuzione italiana, insieme a "mostri" come Esselunga, Coop, Auchan. Nel 2011 chiuderà con 1,8 miliardi di fatturato consolidato (erano 1,7 miliardi nel 2010), di cui 1 miliardo relativo alla capogruppo Unicomm (erano stati 884 milioni di euro l' anno scorso). Questo impero taciturno e schivo sorge a Dueville, alle porte dell' autostrada Valdastico, uscita Vicenza Nord. La rete distributiva si dipana tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria e Marche e conta 805 punti vendita (diventeranno 807 nel mese di marzo con l' apertura di altri due insegne Famila, il format tra i 1.500 e i 4.000 metri quadrati), 440mila metri quadrati è l' estensione complessiva del network di vendita e 7mila e 100 sono i dipendenti. Unicomm è tra i soci fondatori della centrale d' acquisto "Unione Volontaria A&O", nata nel 1964 e convertita poi in "Selex Gruppo Commerciale" nel 1979. E ne è il socio principale per fatturato. I fratelli Cestaro sono imprenditori veneti purosangue, poche chiacchiere, piglio deciso e niente fronzoli. Il basso profilo è per loro uno statuto ontologico, niente luci della ribalta, nessuna intervista (se non per parlare di sport), testa bassa e lavorare. Seguendo questo mantra hanno creato il gruppo che governano da quarant' anni. Mario, il più giovane, è presidente del cda, si occupa prevalentemente degli aspetti finanziari. Il vero patron di Unicomm è Marcello, commendatore dal 1994, cavaliere del Lavoro dal 2001. È lui il tessitore della rete di sviluppo, lui quello delle intuizioni e del fiuto per il business. Ma guai ad attribuirgli meriti, l' umiltà è il suo habitus, il clamore un peccato mortale. Gli investimenti fatti negli anni sono stati tutti rivolti ad accrescere la dimensione del gruppo. Uniche diversificazioni finanziarie: il 12,27% del capitale del Gruppo Selex, una fiche nella Banca Popolare di Vicenza postata a bilancio per 1,9 milioni di euro e lo sport. Marcello Cestaro è presidente del Calcio Padova, società detenuta attraverso Unicomm all' 83% ed è presidente della squadra di basket femminile Famila, uno dei migliori team italiani di pallacanestro, che sponsorizza da diverse stagioni. Lo sviluppo dell' azienda è avvenuto principalmente per linee esterne. Il gruppo ha ampliato il suo perimetro, all' inizio, acquisendo catene di supermercati mediopiccole operanti in Veneto, espandendosi successivamente in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e centro Italia. L' ascesa delle quote di mercato inizia con l' acquisizione della Battaglia Spa, con una rete capillare soprattutto nel padovano. A seguire Passuello e Alter, nel bellunese. Poi l' acquisizione della Guarnier, con una rete forte nel bellunese, e punti vendita nelle province di Treviso e Vicenza. E sempre in Veneto Unicomm rileva parte del capitale della Domenico Aliprandi di Oderzo (Treviso), che oltre agli spazi commerciali nella marca trevigiana e nel veneziano, apre i confini del gruppo verso il Friuli Venezia Giulia. Quest' ultima acquisizione è stata completata nel 2010, con la rilevazione del 52% del capitale mancante per il controllo totale, per un investimento di 26 milioni di euro. Nei primi anni 2000, i bracci commerciali della compagnia si allungano ancora, con presidi in Emilia, a Ferrara, Bologna e Ravenna. Nel 2003 acquisisce Arca, che ha anche una presenza in Centro Italia, con punti vendita anche in Romagna e nelle Marche. Infine Unicomm acquista GMF Grandi Magazzini Fioroni allargando le maglie del network anche in Umbria, Marche, Lazio e Toscana. Così il gigante nordestino della distribuzione si è configurato, tessera dopo tessera, procedendo per assorbimento più che da conquistatore. In ogni azienda acquisita resta, infatti, determinante anche a livello di gestione il ruolo degli ex soci.