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Vecchio Acp, stipendi pagati. Marconato va all’Udinese

Da Il Mattino: Toh, Diego Penocchio ha battuto un colpo, nel senso che l’ex presidente del vecchio Padova, l’Acp 1910 scomparso dal calcio professionistico a metà luglio, ha pagato gli stipendi ai propri dipendenti, una decina in tutto, i...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino:

Toh, Diego Penocchio ha battuto un colpo, nel senso che l’ex presidente del vecchio Padova, l’Acp 1910 scomparso dal calcio professionistico a metà luglio, ha pagato gli stipendi ai propri dipendenti, una decina in tutto, i quali avanzavano sino a ieri tre mensilità più la quattordicesima. L’imprenditore bresciano ha liquidato le spettanze di giugno, dopo aver spedito in ferie coatte, ad agosto, il personale rimasto nella sede di viale Rocco. È già qualcosa, dopo il silenzio in cui si era chiuso una volta fallita l’operazione salvataggio del Biancoscudo. I dipendenti, sul cui futuro occupazionale c’è un grosso punto interrogativo, hanno tirato un sospiro di sollievo sino ad un certo punto: perché non sanno ancora se e quando riceveranno gli emolumenti di luglio ed agosto, oltre alla quattordicesima. Il segretario se ne va. Intanto, da oggi Simone Marconato sarà al lavoro all’Udinese, dove si è accasato dopo aver chiuso, il 30 giugno scorso, il suo rapporto con i biancoscudati. Una decisione che è costata molto al 43enne di Loreggia, da sempre tifoso, prima ancora che collaboratore, del Padova, e al quale Bergamin e Bonetto avevano prospettato di continuare la sua esperienza con la neonata società di serie D. Invece, l’ex dirigente ha optato per la serie A: troppo allettante la proposta dei friulani per rinunciarvi. Marconato sarà il segretario del settore giovanile bianconero, dopo aver ricoperto analogo incarico al Cittadella, alla Sampdoria e al Padova appunto: qui, dopo le dimissioni di Giuseppe Mangiarano, era stato rimesso sulla poltrona di capo della segreteria. «Mi dispiace lasciare il Padova», ha dichiarato, «perché a questi colori sono affezionato, sin da bambino tifavo il Biancoscudo, ma professionalmente il salto in avanti è notevole e non potevo dire di no. A Bergamin e Bonetto rivolgo tanti auguri, mi hanno impressionato per il loro entusiasmo e sono certo che otterranno le soddisfazioni che meritano». L’inchiesta Procura-Finanza. Nei giorni scorsi il Pm Marco Peraro, che si occupa di reati finanziari a Palazzo di Giustizia, e gli uomini del nucleo tributario della Guardia di Finanza, che indagano dall’aprile scorso sugli strani intrecci fra Padova e Parma, hanno fatto il punto sull’inchiesta, scattata a primavera: Penocchio e l’ex a.d. Andrea Valentini sono sempre gli unici due nomi iscritti nel registro degli indagati per violazione dell’articolo 2638 del codice di procedura civile (viene contestato loro di essere stati di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza). Ebbene, il lavoro compiuto dalle Fiamme Gialle sul notevole materiale, anche informatico, sequestrato alla Ormis Spa di Castegnato, di cui l’ex patron del Padova è proprietario al 72%, avrebbe fornito ulteriori riscontri alla solidità dell’impianto accusatorio, al punto da spingere gli inquirenti ad approfondire alcuni aspetti della trattativa che portò, a fine giugno 2013, alla cessione della Spa biancoscudata da parte della Unicomm di Marcello Cestaro alla Gsport di Alessandro Giacomini, che poi scelse di affidare a Penocchio la gestione del club. Indiscrezioni parlano di un nuovo “filone” che verrebbe seguito proprio in questi giorni, mentre non vengono smentite le “voci” che vorrebbero lo stesso Penocchio, e con lui il cavaliere di Schio, impegnati a portare avanti con i molti creditori del vecchio Padova, tesserati compresi, il concordato preventivo al 45%, da definire con tutti entro 6 mesi. Facile capirne il motivo: evitare ad ogni costo il fallimento.