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Vecchio Padova, Bitonci in pressing: “Il Comune avanza 300 mila euro”

«Avanziamo 300 mila euro. Sono soldi dei padovani. Avevamo accettato una mediazione, ma se la proprietà (del Calcio Padova Spa, ndr) pensa di prendere in giro tutti i creditori cercando la prescrizione, si sbaglia!». Il sindaco di Padova...

Redazione PadovaSport.TV

«Avanziamo 300 mila euro. Sono soldi dei padovani. Avevamo accettato una mediazione, ma se la proprietà (del Calcio Padova Spa, ndr) pensa di prendere in giro tutti i creditori cercando la prescrizione, si sbaglia!». Il sindaco di Padova Massimo Bitonci non fa melina, tanto per usare un termine sportivo. Anzi, va all’attacco di Penocchio e soci e chiede chiarezza dopo aver firmato, il mese scorso, un accordo che prevedeva l’estinzione del debito con la restituzione del logo e del titolo sportivo alla città, valutazione intorno ai 70-80 mila euro, più attrezzature, macchinari della sede e altro materiale, e la differenza sarebbe stata saldata con l’esborso in denaro. Ieri mattina l’inquilino di Palazzo Moroni ha postato sul proprio profilo facebook la doppia pagina del mattino di Padova, che dava conto delle intenzioni dell’amministrazione di chiedere il fallimento, corredata dal commento sferzante. Il Comune di Padova come quello di Parma dunque, sebbene l’amministrazione patavina stia ancora pensando di intraprendere l’azione legale. Le parole di Bitonci, tuttavia, non sembrano campate in aria. Il sindaco avrebbe già discusso con il capo di gabinetto Andrea Recaldin e domandato un parere anche agli avvocati dell’Ente municipale. Se così fosse, ovvero se il Comune chiedesse a breve il fallimento della Spa, la società biancoscudata andrebbe a carte quarantotto, e logo e nome sarebbero messi all’asta dal curatore fallimentare. Opzione che consentirebbe al Comune di ricomprarli e di cederli in comodato d’uso gratuito alla Biancoscudati Padova di Giuseppe Bergamin. Le reazioni sul web non si sono fatte attendere. «Meglio così», ha scritto Daniele Baboli, «basta magna, magna». «Per me finanziare solo il calcio non va bene», sottolinea Simone Manfrin, a cui risponde Angelo Skent: «Qui non finanzia niente nessuno, » spiega nel suo post, «qui si tratta di far tirare fuori i soldi che qualcuno avanza, compreso il Comune, e farsi ridare il nome della società». «Mi sembra che finora il Comune abbia finanziato tutti tranne il calcio», recrimina Federico Scudato, come la foto che lo rappresenta sul suo profilo fb, «vedi palasport d’atletica, unico in Italia o partita della Nazionale di rugby costata al Comune (si dice)100mila euro (Italia-Sudafrica del novembre scorso ndr). Non scriviamo corbellerie: il calcio è lo sport che riceve meno soldi dalla collettività».