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A Bergamo l’ultimo saluto a Morosini. Presenti delegazioni di Padova e Cittadella

A Bergamo stamattina si è svolto il funerale di Pier Mario Morosini, presenti due delegazioni anche di Padova e Cittadella. Per i biancoscudati presenti De Franceschi, Sottovia e Bellini con i giocatori Bovo, Cano, Cacia, Italiano, Trevisan,...

Redazione PadovaSport.TV

A Bergamo stamattina si è svolto il funerale di Pier Mario Morosini, presenti due delegazioni anche di Padova e Cittadella. Per i biancoscudati presenti De Franceschi, Sottovia e Bellini con i giocatori Bovo, Cano, Cacia, Italiano, Trevisan, Legati, Schiavi e Renzetti. Per i granata Andrea Gabrielli, Foscarini, Scardina e Daniele Gasparetto. L'allenamento del Padova slitterà alle 17.30 (a Bresseo).

«Dolce amico mio, timido compagno mio, ripartiamo da te»: è iniziata con queste parole l'omelia di don Luciano Manenti dedicata a Piermario Morosini, morto a soli 25 anni su un campo di calcio. Don Luciano ha ricordato che Morosini è «venuto dalla terra e noi siamo uomini di terra qui». A Morosini bisogna solo dire grazie, ha aggiunto, «ma saresti tu il primo a dirci che questo grazie va girato alla gente che ti ha cresciuto e quindi alla tua mamma e al tuo papà. Senza di loro tu non saresti tu e noi non saremmo noi».

Don Luciano ha poi chiuso la sua omelia con un ultimo ringraziamento a Mario. «Ti ringrazio perchè in questi giorni mi hai insegnato a essere papà e ho capito di più cosa vuol dire che Dio è nostro papà».    Poi un lungo applauso da parte di tutti coloro che stanno seguendo il funerale, fuori e dentro la chiesa, mentre don Luciano è sceso dal pulpito per andare ad abbracciare i parenti di Morosini.

Fiori, sciarpe, stendardi delle varie società di calcio sono deposte davanti alla bara adornata di fiori e corone.    In prima fila i familiari più stretti, la fidanzata Anna, i cugini e la zia, distrutti e impietriti per la scomparsa di Piermario. La vita del ragazzo è stata costellata di molte tragedie: aveva perso la mamma, il papà e un fratello, suicida. Per la sorella, che ha gravi problemi, è partita una gara di solidarietà nel nome di Piermario.  

La chiesa S.Gregorio Barbarigo ovviamente non può contenere tutti i tifosi accorsi per salutare Piermario Morosini. In tantissimi, oltre 5 mila, seguono le esequie dal maxischermo allestito all'estero della parrocchia frequentata dal giocatore, che era  molto vicino ai ragazzi dell'oratorio.