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Addio agli eroi di Busto: dopo Bovo, salutano anche Cano e Jidayi

Da oggi si chiude, per sempre, una pagina portante della storia biancoscudata. In attesa del raduno cominciano gli allenamenti allo stadio Euganeo e la linea guida degli uomini mercato Salvatori-Baraldi non ha lasciato dubbi: via i vecchi, largo...

Redazione PadovaSport.TV

Da oggi si chiude, per sempre, una pagina portante della storia biancoscudata. In attesa del raduno cominciano gli allenamenti allo stadio Euganeo e la linea guida degli uomini mercato Salvatori-Baraldi non ha lasciato dubbi: via i vecchi, largo ad un nuovo ciclo. Così è tempo dei saluti anche per gli ultimi tre superstiti della squadra capace, soltanto nel 2009, di espugnare Busto Arsizio e riportare il Padova in B dopo 11 anni. Quella formazione, ora, rimarrà soltanto un dolce ricordo. Bovo ha scelto lo Spezia mentre Cano, dopo tre anni da riserva, ha deciso di chiudere la carriera giocando, possibilità che il Padova non poteva offrirgli e dopo sette stagioni in biancoscudato non rinnoverà il contratto. Stessa situazione nella quale si trova William Jidayi, che dopo essere sbarcato a Padova l’anno della promozione in B, ora è giunto ai saluti: «Dispiace dover lasciare la piazza più importante della carriera» ha spiegato il romagnolo «Il Padova è la squadra in cui ho giocato di più e raccolto le soddisfazioni più importanti. Lo porterò sempre nel cuore e poi, mai dire mai, magari un giorno tornerò». Il suo futuro, con ogni probabilità, sarà a Castellammare. Questa settimana Jidayi dovrebbe firmare il contratto che lo legherà alla Juve Stabia, ma per scaramanzia non dice nulla: «Spero si concretizzi qualcosa a breve. Restare in serie B, dopo il grave infortunio che ho subito, sarebbe un ottimo risultato». Il mediano, infatti, si ruppe il legamento crociato a marzo 2011 e nell’ultima stagione, dopo una lunga convalescenza, è riuscito a scendere in campo soltanto in 11 gare. «Lascia l’amaro in bocca aver finito così, avrei voluto giocare di più e sul mio impegno credo non si possa dir nulla. Purtroppo lascio Padova senza aver coronato il sogno della doppia promozione. Sarei voluto entrare nella storia di questa città». Nonostante tutto l’avventura resta splendida: «Si è subito creato un feeling a pelle tra me, Padova e la sua gente. L’emozione più grande che ho vissuto nella mia carriera me l’ha regalata Prato Della Valle invasa dai nostri tifosi in festa la notte in cui siamo tornati da Busto Arsizio. C’è una foto meravigliosa che mi ritrae sul balcone della Loggia Amulea mentre esulto con la gente in delirio sotto di noi. Vorrei farmi un poster e tenerla sempre con me». Sarà strano tornare da avversario? «Sì ma calcherò il prato dell’Euganeo con piacere. Voglio ringraziare tutti, dal presidente Cestaro ai tifosi. Auguro al Padova ogni bene. Pea mi ha allenato a Ravenna nel settore giovanile e mi ha fatto capire cosa vuol dire essere un calciatore. È un ottima persona e un grande allenatore, chissà che non riesca lui a coronare il mio sogno».