L'Atalanta Bergamasca Calcio è stata deferita per responsabilità oggettiva. Il capitano della Dea Cristiano Doni per la partita Atalanta-Piacenza, invece, è stato deferito per illecito sportivo. Stessa sorte per il centrale difensivo Thomas Manfredini che è stato deferito, sempre per la stessa "ipotesi", per la partita Ascoli-Atalanta.
primo piano
Atalanta deferita per responsabilità oggettiva
L’Atalanta Bergamasca Calcio è stata deferita per responsabilità oggettiva. Il capitano della Dea Cristiano Doni per la partita Atalanta-Piacenza, invece, è stato deferito per illecito sportivo. Stessa sorte per il centrale difensivo...
"Per aver cercato di alterare il risultato della partita riuscendovi". Questa la motivazione alla base del deferimento della Procura della Federcalcio - in pratica un rinvio a giudizio vero e proprio - nei confronti di Cristiano Doni e Thomas Manfredini, accusati di illecito sportivo dal grande inquisitore della Figc Stefano Palazzi nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. I due, in pratica, sono sospettati di aver organizzato e portato a termine combine relativamente ad Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta. Attenzione, però: contrariamente a quanto è successo per Carlo Gervasoni (Piacenza) e Vittorio Micolucci (Ascoli), per i due nerazzurri non sussiste il capo d'imputazione riguardante l'alterazione dello svolgimento del match a scopo di puntata "sicura".
Visto il coinvolgimento dei suoi due tesserati nella vicenda, la società Atalanta Bergamasca Calcio è stata anch'essa deferita per responsabilità oggettiva. Che non vuol dire diretta, attenzione: quindi la paventata ipotesi di declassamento viene a cadere del tutto. Quanto all'iter procedurale della giustizia sportiva, le tempistiche sono chiare e sforeranno ben oltre la pubblicazione dei calendari di A e B prevista per domani (mercoledì 27 luglio). La Procura federale trasmetterà alla Commissione disciplinare tutti gli atti; l'organo giudicante definirà un calendario di udienze delle persone coinvolte, ma non finisce certo qui. Le decisioni della Disciplinare dovranno passare al vaglio della Corte di giustizia. Per arrivare a sentenze sono a disposizione poco più di due settimane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA