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Bergamin: “Giandonato è importante, ma lo dimostri sul campo. Rassicurazioni sul posto da titolare quest’estate? Non da me”

Sono passati solo cinque giorni dal promettente pareggio di Cremona, ma è già giorno di vigilia per la squadra di Parlato: domani alle 15 i biancoscudati tornano all’Euganeo contro il Cuneo, per la prima delle tre gare in serie che possono...

Redazione PadovaSport.TV

Sono passati solo cinque giorni dal promettente pareggio di Cremona, ma è già giorno di vigilia per la squadra di Parlato: domani alle 15 i biancoscudati tornano all’Euganeo contro il Cuneo, per la prima delle tre gare in serie che possono dare una scossa al campionato. Dopo i piemontesi, arriveranno la trasferta a Busto Arsizio contro la Pro Patria e la gara casalinga con l’Albinoleffe. «Queste tre gare devono dare un segnale di rinascita, facciamolo questo scattino», carica patron Giuseppe Bergamin (foto grande), «Una alla volta, ma vinciamole queste gare. Domenica scorsa è cambiato un po’ il ritmo della squadra, e mi aspetto che venga mantenuto domani, cominciando a trovare risultati veramente positivi. Dobbiamo fare i gol, e trovare i tre punti: sono convinto che ce la faremo». IL CASO. La vigilia di Padova-Cuneo, però, è animata anche dall'eco delle parole di Manuel Giandonato, che ha apertamente dichiarato il suo disappunto per le tante panchine che l’allenatore gli riserva: i tifosi non l’hanno presa affatto bene, scagliandosi contro il giocatore e chiedendogli un bagno di umiltà. «Non si sente un giocatore importante? Lo è, basta che lo dimostri», replica Bergamin, «Credo che lui debba mettersi a disposizione con l’umiltà che mettono tutti gli altri. I giocatori della rosa sono tutti titolari e tutte riserve, se l’estate scorsa ha ricevuto certe “rassicurazioni” di sicuro non venivano da me. Penso che un professionista debba essere attento a quelli che sono gli equilibri: non credo finora sia stato sminuito il suo valore, io continuo a ritenerlo un buon giocatore e spero che possa trovare i suoi spazi. Ma questa è materia dell’allenatore, e io non mi permetterò mai di entrare nel merito». ANCORA FUORI. Che sia un caso o no, nonostante l’assenza per squalifica di Daniele Corti, il tecnico biancoscudato sembrerebbe aver pensato, per la sfida di domani, ad un Padova senza Giandonato. Non una decisione dettata dalle parole “piccate” (per usare un eufemismo) del centrocampista ventiquattrenne. Visto che contro il Cuneo si preannuncia una vera e propria battaglia sul campo, la decisione sembrerebbe quella di riproporre un giocatore diverso: Marco Ilari. L’esterno romano può diventare, nel corso della partita, il jolly capace di spostare lo schema tattico della squadra senza bisogno di operare sostituzioni dalla panchina. Il Padova, dunque, potrebbe poggiare almeno inizialmente sullo stesso modulo, il 4-3-1-2 visto a Cremona e ancor prima con il Pordenone, con l’inserimento di Ilari (che non gioca dalla sfida col Renate) in mediana, al fianco di Bucolo e Mazzocco (o Ramadani). LA VARIANTE. I piemontesi, verosimilmente, verranno all’Euganeo per chiudersi e ripartire in contropiede. E per questo Parlato potrebbe cambiare le carte in tavola in corso d’opera e passare al 4-2-3-1, un modulo che non si vede ormai dal match perso a Cittadella. Proprio la presenza in campo di Ilari permetterebbe la variazione in corsa: l’avanzamento dell’esterno sulla linea di Cunico, con il contemporaneo abbassamento di Neto, porterebbe il Padova a innestare una marcia superiore dal punto di vista offensivo. Le ultime prove generali sono fissate per questa mattina alle 10 alla Guizza.