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Bergamin sprona la squadra: “Voglio vedere un Padova diverso. Modulo? Ce n’è uno che preferisco, ma non lo dico…”

«Mi aspetto qualcosa di importante da loro, dal punto di vista soprattutto della prestazione. Voglio vedere una squadra che abbia recuperato la mentalità, la determinazione e magari anche il bel gioco che avevamo ad inizio anno». Sono le parole...

Redazione PadovaSport.TV

«Mi aspetto qualcosa di importante da loro, dal punto di vista soprattutto della prestazione. Voglio vedere una squadra che abbia recuperato la mentalità, la determinazione e magari anche il bel gioco che avevamo ad inizio anno». Sono le parole del presidente biancoscudato Bepi Bergamin, raccolte dal Mattino ieri durante l'allenamento alla Guizza. «In tutta sincerità - continua Bergamin - domenica scorsa, a parte gli ultimi cinque minuti che sono un po’ un capitolo a parte in una sfida di un’ora e mezza, nel suo complesso non c’è stata una prestazione di buon livello. In campo la squadra ha creato alcune situazioni favorevoli, che non ha saputo sfruttare, ma tutto sommato devo dire che la prova del Padova non mi è piaciuta, da un punto di vista tecnico e di spettacolo offerto. L’importante era tornare a vincere, so bene che riprendere a conquistare i tre punti è stato un grosso passo in avanti, ma, ripeto, non è quella la partita che mi aspetto di vedere contro il Mori Santo Stefano». Contro il Mori, sulla carta, non c'è storia... «Il Mori ha 8 punti in classifica, noi 44. L’ideale sarebbe scendere in campo facendo finta che l’avversario, di punti, ne abbia 40 in più. Se non ragioniamo con questa mentalità, diventa tutto più difficile, dal punto di vista della testa. L’altro giorno ho detto alla squadra che il fatto che i trentini siano così indietro in classifica non significa niente». Sulla condizione dei giocatori: «L’importante è che tutti siano disponibili e pronti ad affrontare la seconda parte di campionato: si fa presto a dire che la stagione è ancora lunga, la realtà è che ogni domenica le nostre chance si accorciano. D’ora in avanti i risultati devono essere all’insegna della continuità, non possiamo immaginare alti e bassi: ci vogliono continuità di punti e di prestazioni, condizione fisica e mentale sempre a posto. Rilassarsi significa perdere il filo del discorso, Parlato lo sa e penso che si stia applicando in questo senso. Qualche giocatore sicuramente è un po’ appannato e non siamo certo al top della condizione. Non è una situazione preoccupante, ma dobbiamo lavorare sodo perché per il girone di ritorno che andiamo ad affrontare proprio il fisico sarà determinante. Le avversarie, e l’abbiamo visto domenica scorsa, ora stanno meglio di noi, corrono tutte, e questo è un aspetto da non sottovalutare, che va al di là delle qualità tecniche». Sul modulo a due punte: «Mi convincono tutti i moduli, anche se ne ho uno mio di preferito. Esprimere un personale giudizio sarebbe fuori luogo, credo tuttavia che ci siano i giocatori per l’una e l’altra soluzione». Cosa pensa delle esternazioni nei vostri confronti della concorrenza? «Non accetto che il Padova sia usato come termine di paragone: potrebbero benissimo lamentarsi senza tirare in causa noi, e non credo che finora il Padova abbia avuto chissà quali favori...».