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Biancoscudati Padova-San Paolo: Longhi sfida il suo passato

C’è una squadra che conserva sul petto uno Scudo (solo leggermente diverso) che richiama le grandi gesta degli eroi del passato. E c’è una squadra, l’avversaria, guidata da un allenatore il quale è a sua volta, guarda caso, uno di quegli...

Redazione PadovaSport.TV

C’è una squadra che conserva sul petto uno Scudo (solo leggermente diverso) che richiama le grandi gesta degli eroi del passato. E c’è una squadra, l’avversaria, guidata da un allenatore il quale è a sua volta, guarda caso, uno di quegli eroi del passato che riecheggiano nei ricordi di una città. Che strana sensazione: Damiano Longhi oggi affronta il Padova. Al quarto posto nella classifica dei giocatori più presenti (265 partite in otto stagioni), il capitano di mille battaglie oggi è dall’altra parte della barricata. Di tempo ne è passato tanto: l’aveva già rivista da giocatore nel ’97, con la maglia del Castel Di Sangro, ma da allenatore sarà la prima assoluta. Le emozioni? Quelle di sempre, e il perché lo spiega lui stesso. «Davanti a me non avrò una società diversa da quella che fu», spiega il tecnico dell’Atletico San Paolo. «Sul campo rivedo la storia del Padova che continua, con quella maglia e con i suoi tifosi. Non è vero che quanto accaduto quest’estate ha cancellato 104 anni di storia: anche se il nome non è lo stesso, questa società è la naturale continuazione della storia del Calcio Padova, che riparte da una categoria che gli sta strettissima ma con un allenatore che può essere l’uomo giusto nel posto giusto».Per Longhi, che del Padova è stato capitano in Serie A, non sarà un pomeriggio come tutti gli altri sulla panchina: «Non lo è, perché mi ritrovo contro una squadra che è la mia storia e la mia vita, la squadra di una città che sento mia. Una partita che vivrò con passione, contro quello stesso Padova che mi ha fatto diventare calciatore ai massimi livelli». Quello che l’Atletico San Paolo riuscirà poi a fare sul campo, è in realtà la prima preoccupazione del tecnico: «Saremo di certo molto motivati, ci metteremo voglia e determinazione. Anche per i ragazzi sarà un’occasione unica: giocheranno davanti ad un sacco di tifosi, contro il Padova, in uno stadio, quello di Monselice, che sembra un piccolo Appiani. Al di là della cornice, conosciamo bene la forza dei Biancoscudati: loro puntano a vincere il loro girone, noi a fare un buon campionato».Parole, ricordi e speranze che vanno di pari passo a chi, rispetto a Damiano Longhi, ha vissuto anni più recenti di storia biancoscudata. «Sarà una sensazione strana» ammette Barbara Carron, vicepresidente sotto la gestione Cestaro e oggi presidente onorario dell’Atletico San Paolo. «Gli otto anni al Padova mi rimangono nel cuore, anche se qualcuno pensa il contrario, e per questo per me sarà una sensazione particolare incontrarlo da avversaria. Anche se è una società neonata, rappresenta la città e il suo calcio. Sinceramente non mi dispiace che l’abbiano inserita in un girone diverso dal nostro: è uno squadrone che darà filo da torcere a chiunque, e che punterà a vincere il campionato. Quel che posso fare è solo augurare il meglio al Padova».