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Cinquanta biglietti in più: saranno 1300. Bergamin: “Sono comunque pochi, ma a chi rimane senza garantisco festa bis”

«Ci dispiace. Noi possiamo solo prendere atto delle decisioni della Questura di Verona, che ha reso omologabile lo stadio per la partita, indipendentemente dal flusso di persone che si presenteranno. Sinceramente anch’io mi sarei aspettato una...

Redazione PadovaSport.TV

«Ci dispiace. Noi possiamo solo prendere atto delle decisioni della Questura di Verona, che ha reso omologabile lo stadio per la partita, indipendentemente dal flusso di persone che si presenteranno. Sinceramente anch’io mi sarei aspettato una decisione diversa, in modo che l’esodo dei nostri tifosi potesse essere più consistente: posso garantire che, per quanto in nostro potere, il Padova ha fatto il massimo. Ma non siamo nella posizione per decidere autonomamente, quando si va a giocare in casa altrui». Queste le parole del numero uno della Biancoscudati Padova, Giuseppe Bergamin, riferite da Il Mattino a proposito del placet della Questura veronese sul Sandrini di Legnago. Se non altro, la società è riuscita a “strappare” una cinquantina di tagliandi in più in tribuna centrale coperta, rispetto ai 1.250 precedentemente concessi dal Legnago, mentre rimane valido l’accordo secondo cui, in caso avanzino biglietti tra quelli riservati ai tifosi veronesi, questi saranno destinati ai padovani. «La loro presa di posizione è anche comprensibile», aggiunge Bergamin. «Per il Legnago potrebbe essere comunque una giornata da inserire negli annali. A noi dispiace un po’, perché probabilmente un bel gruppo di tifosi non potrà essere allo stadio, ma dobbiamo adattarci. Sono abbastanza convinto che la festa ci sarà, anche se non c’è nulla di scontato e la promozione dobbiamo conquistarcela sul campo. Quindi, a chi rimarrà senza biglietto dico solo una cosa: che se sarà davvero festa, torneremo a casa e la faremo anche con chi sarà rimasto a Padova».