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Clodiense-Padova, Parlato: “Vengono da 13 risultati utili consecutivi: rispetto, ma non li temiamo”

Dieci giorni di fuoco per dire al campionato, e soprattutto a se stessi, se questo Padova sarà in grado di fare la voce grossa sino alla fine e strappare la promozione, magari con qualche turno d’anticipo. Una bella percentuale sulla...

Redazione PadovaSport.TV

Dieci giorni di fuoco per dire al campionato, e soprattutto a se stessi, se questo Padova sarà in grado di fare la voce grossa sino alla fine e strappare la promozione, magari con qualche turno d’anticipo. Una bella percentuale sulla possibilità di festeggiare prima del 10 maggio passa per di qua: tra Chioggia, oggi alle 17, e Sacilese, fra 10 giorni all’Euganeo, i Biancoscudati arrivano alla prova del fuoco. Allo stadio Ballarin, scortata dai suoi 500 tifosi, la capolista affronta la formazione del momento, imbattuta da dicembre e quarta in classifica. Ma dal canto suo, pur senza capitan Cunico, che rientrerà domenica 12, e Bortot (che si è stirato di nuovo due giorni fa e ne avrà per qualche settimana ancora), il Padova non può dimenticarsi di essere la prima della classe, lanciata verso la Lega Pro e chiamata all’ennesima prova di forza. «Attenzione, fame e gamba: queste sono le qualità che ci serviranno», l’avvertimento di Carmine Parlato alla vigilia. «Ma sarà soprattutto l’attenzione a fare la differenza». È la gara più dura di questo finale di torneo? «Dovremo stare attenti: il campo è stretto, loro giocano veloci e tengono bene il palleggio. Devo essere sincero: la Clodiense è stata davvero molto brava a vincere a Trieste domenica scorsa, non pensavo sarebbe stato facile per loro espugnare il “Rocco”, un motivo in più per farci tenere le antenne dritte». Qual è il segreto dell’avversario, imbattuto dal 14 dicembre? «È una Clodiense in salute, organizzata e che gioca bene: arrivano a questo impegno da 13 gare utili consecutive, ma noi non dobbiamo dimenticare anche la nostra, di forza. Da parte mia c’è rispetto nei loro confronti, ma nessun timore. Sul campo saremo nemici». All’andata fu la squadra che vi mise maggiormente in difficoltà all’Euganeo. «È vero, ma in quell’occasione, al di là della loro bravura, eravamo stati noi a non fare ciò che avremmo dovuto, come fossimo un po’ addormentati. Da quella gara siamo migliorati sotto questo punto di vista, e i risultati si sono visti». Qual è la tattica più giusta per affrontarli? «Se li facciamo giocare, ci possono creare diversi problemi, ma se chiudiamo loro gli spazi, e ripartiamo, possiamo far male anche noi. La Clodiense in casa ha subìto 19 gol, e non sono pochi, ma di contro ne ha segnato uno più di noi». Come sta il Padova? «Abbiamo recuperato in fretta le energie, magari negli ultimi 20 minuti potrebbe uscir fuori qualche difficoltà, viste le temperature, ma penso che ciò avverrà anche per gli avversari. Non abbiamo Cunico e Bortot, ma Zubin è disponibile». Busetto rientra? «È a buon punto e potrebbe partire dall’inizio. Ma soprattutto, essendo un ’96, è da lui che poi dipende qualche altra scelta nell’undici titolare: con Busetto potrei far giocare gli attaccanti “vecchi”, come al solito; se invece scelgo Dionisi, devo cambiare qualcosa dalla metà campo in su. A meno che non sia lo stesso Dionisi ad alzarsi». Nel fare la formazione, terrà d’occhio anche i tanti diffidati? «No, personalmente non faccio mai i conti delle possibili squalifiche. Con sei diffidati (Ferretti, Amirante, Bortot, Salvadori, Degrassi e Petrilli, ndr) il rischio di ritrovarci diversi assenti è concreto, l’importante è tenere gli occhi aperti e stare attenti». Chioggia e Sacilese: 4 punti sarebbero un risultato soddisfacente per lei? «L’importante è pensare alla Clodiense, ma effettivamente dopo la Sacilese potremo farci un’idea di ciò che accadrà da qui alla fine. Innanzitutto cerchiamo di trascorrere una buona Pasqua, per farlo serve la prestazione: qui si dà per scontato che il Padova vinca sempre, e non è affatto così semplice». Conoscerete già il risultato dell’Altovicentino, che gioca alle 15: è un vantaggio? «Vorrei che scendessimo in campo pensando solo a noi stessi, ma so già che in un modo o nell’altro il loro risultato arriverà nello spogliatoio prima della gara...»