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Le reazioni dei giocatori. Cuffa, Melchiorri, Italiano, Lalas e altri: “Questa gente non lo meritava”

Molto probabilmente lunedì 21 luglio sarà il giorno in cui il Padova Calcio sarà una scatola vuota: dei tesserati, dalla prima squadra in giù, non rimarrà più nulla. Svincolati quelli della serie B finiti in Lega Pro (Maniero, Legati,...

Redazione PadovaSport.TV

Molto probabilmente lunedì 21 luglio sarà il giorno in cui il Padova Calcio sarà una scatola vuota: dei tesserati, dalla prima squadra in giù, non rimarrà più nulla. Svincolati quelli della serie B finiti in Lega Pro (Maniero, Legati, Trevisan, Modesto, Galli, Di Matteo, Kelic, Iori, Osuji, La Camera, Vantaggiato, Melchiorri, Mbakogu, Diakite, Feczesin, Jelenic, Cionek, Bellemo e Voltan), della Primavera e anche quelli al di sopra dei 16 anni sotto contratto con quello che viene definito vincolo di “addestramento tecnico”, una sorta di pre-contratto per i baby giocatori. Nelle ultime ore, dopo l’ufficialità della mancata iscrizione al campionato, sono stati in tanti a far sentire il loro dispiacere e la loro rabbia: innanzitutto perché, degli stipendi da marzo ad oggi, non vedranno alcunchè; ma anche perché è un grosso dispiacere veder morire in questo modo una società gloriosa. Tra i primi a farsi sentire è stato Matias Cuffa, il capitano degli ultimi 5 anni e il condottiero di mille battaglie: “Tristezza…”, ha scritto nel suo messaggio il Cabezòn.“Il Padova non é fallito, perché 104 anni di storia non si cancellano. I veri falliti sono quelli che l´hanno fatto fallire, quelli a cui non è mai importato niente di questa città. Io chiedo scusa per non essere riuscito in campo a salvare la squadra dalla retrocessione, ma dico grazie al Padova per avermi fatto far parte della sua gloriosa storia. Sempre nel cuore”. Simile, nei toni, quanto scritto da Federico Melchiorri, rimasto solo una stagione ma grato alla maglia e ai tifosi che gli hanno permesso di riprendere la via del grande calcio dopo alcuni anni difficili: “Un augurio di pronta risalita ai livelli che meriti”, ha scritto l’attaccante maceratese, prima di rivolgersi ai tifosi, “ma comunque grazie di cuore davvero per tutto. Non mollate mai!”. Di tono decisamente diverso il pensiero giunto da Luca Mazzoni, il portiere capace in un solo anno di attirarsi la stima e le simpatie dell’intera piazza.“In questo momento penso ai ragazzi della sede, a tutti i ragazzi del settore giovanile e chiaramente a tutti i tifosi del Calcio Padova. Noi giocatori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e colpe, ma questa gente proprio non lo meritava”. Una prima parte dedicata ai tifosi e alla gente di Padova, cui fa seguito, però, una dura presa di posizione: “A quelli che non hanno più neanche aperto bocca dico una cosa: meglio che spariate dal mondo del calcio, o quantomeno non incrociate la mia strada”. Sono stati in tanti a scrivere il loro saluto al Padova, anche tra coloro che hanno indossato quella divisa negli anni passati. I capitani, innanzitutto: Vincenzo Italiano ha guardato al futuro (“Ricordi intensi, indimenticabili: questi colori torneranno ad essere grandi”), mentre Maurizio Bedin si è lasciato andare all’amarezza: “Più di 100 anni gettati al vento, è una vergogna. Hanno spento anche il sogno di tanti bambini padovani: quello di poter indossare la maglia gloriosa della propria città. I tifosi, loro sono il Padova, gli unici a non averlo mai tradito”.Un’amarezza giunta anche oltreoceano: “Brutte notizie da Padova”, ha tweettato Alexi Lalas. “Grazie per avermi permesso di essere parte della vostra storia. Sarete sempre nel mio cuore”. “Mi dispiace per il mio Padova, tanti bellissimi ricordi e tante soddisfazioni”, ha scritto Andrea Raimondi, mentre Andrea Menegon, portiere cresciuto nel settore giovanile, ha ricordato così i suoi anni biancoscudati: “Il 19 agosto del 2002 cominciava la mia avventura a Padova, ancora 13enne. In quelle stanze, in quei campi, sono diventato prima ragazzo e poi uomo. Ho conosciuto persone che c’erano quando sono arrivato e c’erano ancora quando sono andato. È per loro che mi dispiace davvero tanto, sono stati l’anima di tutti noi giocatori. È davvero un peccato che Padova e la sua gente venga umiliata da persone incompetenti. Un grande abbraccio a tutti quelli che il Padova lo amano”. Per finire, tre attaccanti nel cuore dei tifosi. Rabito: “Una pagina triste e ingloriosa del mio amato Padova”; Di Nardo: “Senza parole…”; Baù: “Mi dispiace e abbraccio con affetto i tifosi del mio Padova”.