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Montebelluna-Padova, Pasa: “Biancoscudati grandi favoriti insieme all’Altovicentino. Li possiamo battere solo con l’entusiasmo”

Padova non è la Clodiense. E nemmeno lo spauracchio Altovicentino. Affrontare il Padova, specie per una squadra abituata a frequentare l’Interregionale, equivale quasi a un premio, un momento storico. Un avversario appena risorto dalla...

Redazione PadovaSport.TV

Padova non è la Clodiense. E nemmeno lo spauracchio Altovicentino. Affrontare il Padova, specie per una squadra abituata a frequentare l’Interregionale, equivale quasi a un premio, un momento storico. Un avversario appena risorto dalla fallimentare gestione Penocchio, ma che punta a risalire subito e l’ha fatto capire già al debutto, demolendo l’Union Pro. Una partita speciale per il Montebelluna, prima compagine a incrociare la Biancoscudati lontano dall’Euganeo. E per il suo tecnico Daniele Pasa, che dei patavini è stato giocatore e viceallenatore. Lele aveva 24 anni e raggiunse la città del Santo a fine Anni Ottanta dopo l’esperienza all’Udinese di Zico. Serie B, stagione 1989-90, padovani allenati da Ferrari e Collautti, compagni di squadra Benarrivo, Di Livio e Pradella. «Ero molto giovane e ci salvammo bene», ricorda l’eterno ragazzo di via Biagi, «Giocavo titolare (33 presenze, ndr), misi a segno tre gol e diversi ragazzi fecero poi strada. Un buon campionato, piacevoli ricordi». Decisamente più recente, la stagione vissuta come secondo di Alessandro Dal Canto. Era il torneo cadetto 2011-12, storia di tre campionati fa. Un ricordo più amaro che dolce. «L’anno precedente Dal Canto aveva sfiorato la serie A e c’erano grandi aspettative», prosegue Pasa, «Padova è piazza molto esigente a livello di pubblico e stampa. Una piazza in cui lavorare e programmare è sempre difficile. La pazienza è poca, la tradizione importante. Si pensava che il raggiungimento dei playoff potesse essere alla portata. E invece non li centrammo. Poi in estate la guida tecnica cambiò». Centrocampista di qualità, Lele ha legato il suo nome anche a Parma, Salernitana, Mantova, Treviso e Triestina. Tornando all’attualità, i biancoscudati, di scena domenica al San Vigilio, possono vantare un organico assai competitivo. Pasa li ha spiati ieri sera in Coppa Italia nel derby con il San Paolo. «Sono i grandi favoriti assieme all’Altovicentino», rimarca, «Si sono rinforzati anche in settimana con Nichele e Cesca. Una squadra forte, conosco bene i suoi giocatori, a cominciare da Dionisi e Ferretti. Per non dimenticare l’allenatore Parlato, che la scorsa stagione ha vinto il campionato a Pordenone. La nuova società si è mossa bene, la squadra è stata costruita con un solo obiettivo: ha l’obbligo di vincere. Ed è forse questo l’unico punto debole: nel caso dovesse perdere qualche partita, potrebbe aumentare la pressione della tifoseria». Non gli vengono in mente precedenti con i montebellunesi, ma la collaborazione con il club euganeo è di vecchia data: «Ricordo già ai miei tempi Pattaro e Antonello, prelevati dal Padova in via Biagi. In epoca più recente, invece, i vari De Biasi, Beghetto e Zanetti hanno militato nella Primavera biancoscudata. Al calcio padovano, in generale, rimango particolarmente legato. Ho tanti amici, rapporti nati quando ho giocato e allenato. Cito volentieri Diego Bonavina e Ivone De Franceschi». Ma il claudicante Monte d’inizio stagione riuscirà a fermare la corazzata di Parlato, facendo leva sul fattore campo? Quali accorgimenti potrà adottare? «Dovremo mettere in campo l’entusiasmo della nostra gioventù e giocare ogni palla con decisione», chiosa Pasa. I biglietti. Ipotizzando un consistente afflusso di pubblico, il match è previsto alle 15, si è deciso che i tagliandi verranno messi in vendita già alle 10 ai botteghini dello stadio. Il prezzo dei biglietti è di 10 euro, valido per tutti i settori dell’impianto comunale. I cancelli apriranno invece alle 13 e la tifoseria ospite potrà accedere alle tribune da via San Vigilio (e non via Biagi).