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Padova, un Neto miglioramento. E quel Petrilli all’improvviso…

Il Padova si riscopre tosto. Graffiato nell’orgoglio da qualche critica di troppo e intorpidito da tre prestazioni negative, sabato contro il Mantova è riemerso dal pantano in cui stava sprofondando. Lo ha fatto grazie a nuovi input tattici...

Redazione PadovaSport.TV

Il Padova si riscopre tosto. Graffiato nell'orgoglio da qualche critica di troppo e intorpidito da tre prestazioni negative, sabato contro il Mantova è riemerso dal pantano in cui stava sprofondando. Lo ha fatto grazie a nuovi input tattici dell'allenatore e alla forza di volontà di alcuni singoli. Premesso che abbiamo assistito a una prova più che convincente di tutto il gruppo, zoomiamo su Neto Pereira e Petrilli. Il brasiliano, seppure meno appariscente di altre uscite, ha dato maggior concretezza all'attacco: con lui in campo, c'è poco da fare, è un altro Padova. Prima di tutto il gol da rapace d'area, poi la sapienza con cui è salito in cattedra smistando palloni e diventando punto di riferimento per i compagni. Dicevamo della forza di volontà: è quella di Nicola Petrilli (vi segnaliamo qui un bell'articolo sulla sua storia, dal sito di Gianluca Di Marzio), 28 anni da Torino. In quel dribbling, in quella corsa e in quel tiro quasi a occhi chiusi c'è un coacervo di sentimenti (rabbia, desiderio di riscatto, orgoglio, voglia di dimostrare il proprio valore, ispirazione del momento): "La prima rete di sabato è stata una di quelle che capitano una volta nella vita, difficili anche solo da pensare - ha detto il fantasista intervistato da Il Mattino, che ha relizzato una doppietta - È proprio l’idea 'adesso parto e vado in porta' che spesso proprio non arriva, visto che il rischio è di sembrare egoista o di commettere una figuraccia. È stato un bellissimo fine settimana, lo ammetto: prima di capacitarmene, quel gol l’ho rivisto almeno 3-4 volte". Il Padova dunque riemerge, e lo fa spinto dalla forza propulsiva della qualità dei suoi giocatori. La coperta sarà anche corta, ma assistendo a partite come quella di sabato viene da pensare che in fondo, quello, non sia un problema così insormontabile.