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Sottovia fa causa al Padova, il Giudice blocca 700.000 euro

Da Il Mattino di oggi: Settecentomila euro, forse qualcosina in più che in meno. È la cifra che un decreto ingiuntivo firmato dal giudice del lavoro del Tribunale di Padova (sono in quattro ad operare nell’apposita sezione, Francesco Perrone,...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino di oggi:

Settecentomila euro, forse qualcosina in più che in meno. È la cifra che un decreto ingiuntivo firmato dal giudice del lavoro del Tribunale di Padova (sono in quattro ad operare nell’apposita sezione, Francesco Perrone, Mauro Dalla Casa, Barbara Bortot e Umberto Dosi) ha bloccato presso le casse della Lega di serie B, a Milano, e che rientrano nel pacchetto di 4,5 milioni di contributi (diritti tv, sponsor e altre “voci”) destinato alla società biancoscudata. Perchè un simile pignoramento di denaro che, in una stagione fallimentare come quella appena conclusa, con la retrocessione in Lega Pro, diventa un problema in più per Penocchio, oltre a quelli già numerosi da affrontare nei prossimi giorni? Perchè sono i soldi che spetterebbero a Gianluca Sottovia, ex amministratore delegato della Spa biancoscudata, uscito dall’organigramma di viale Nereo Rocco ad ottobre dello scorso anno e che ha intentato causa allo stesso Padova dopo aver aspettato inutilmente che vecchia e nuova proprietà si mettessero d’accordo su chi avrebbe dovuto liquidarlo. Il dirigente, nei quadri societari a partire dagli anni '90, quindi con un’anzianità di servizio ininterrotta più che ventennale, si è rivolto all’avvocato Francesco Rossi per veder tutelati i propri interessi. Mossa obbligata conseguente: la richiesta di “blocco” presentata prima di Natale. Il decreto del giudice, subito esecutivo, è stato emesso a febbraio: quei 700 mila euro sarebbero superiori al credito effettivo che Sottovia vanta nei confronti del club, ma è prassi abituale che, in casi del genere, l’importo indicato sia comprensivo anche di un 50% in più, a garanzia proprio di chi ricorre. Contro la decisione della magistratura, il Padova, tramite gli avvocati di Brescia Abramo Abrami e Filippo Collia, ha avviato a sua volta una causa di opposizione, pendente tuttora presso lo stesso Tribunale. Sarebbe in corso una forma di istruttoria particolare che potrebbe sfociare in un accordo tra le parti prima dell’udienza decisiva, fissata entro la fine di giugno. In che cosa consista tale istruttoria non è noto. Sottovia, assunto ai tempi della presidenza Puggina come segretario del settore giovanile, ha fatto carriera all’interno della società sino a diventarne, sotto la presidenza Cestaro, prima direttore generale e poi amministratore delegato. Ma è sempre stato a tutti gli effetti un dipendente, per cui al momento del congedo, dato che non rientrava nei progetti di Penocchio, ha diritto a tutte le spettanze stabilite dalla legge. Ecco perché, dopo una serie di incontri avuti a Dueville con il cavaliere senza approdare a nulla, è stato costretto ad adire le vie legali, unica alternativa rimastagli. Evidentemente gli accordi sottoscritti alla fine di giugno 2013 per la cessione della società all’industriale lombardo prevedevano dei passaggi che non sono stati rispettati, soprattutto in riferimento a quei soggetti che sarebbero stati esclusi con l’insediamento della nuova proprietà. Se per Ivone De Franceschi, collaboratore dell’area tecnica, è stato mantenuto il contratto firmato con Cestaro sino al giugno 2014 (tant’è vero che “Checchi”, pur non ricoprendo alcun incarico, è rimasto a libro-paga), non altrettanto è accaduto per Sottovia. L’avvento di Andrea Valentini come a.d. e quello del figlio Marco, divenuto ds dopo il rapporto bruscamente interrotto con Alessio Secco a gennaio, gli hanno chiuso ogni possibilità di rimanere. Ma chi avrebbe dovuto pagarlo, Cestaro o Penocchio? Su questo palleggiamento di responsabilità è andata avanti la querelle. Conseguenza pesante, il “congelamento” di una parte dei contributi in Lega, come da comunicazione trasmessa all’avvocato Gabriele Nicolella, del Collegio arbitrale della Lega stessa. In attesa che il contenzioso giunga ad una soluzione definitiva (ma l’intesa potrebbe essere presto raggiunta), quei soldi non si sbloccano. Inutile dire che, con gli obblighi economici e fiscali da rispettare a fine stagione, avrebbero fatto molto comodo a Penocchio. Una “grana” in più, che si aggiunge alle tante già in piedi dopo la vergognosa caduta in terza serie.