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Tamai-Padova nel ricordo del giovane Meneghel. Parlato: “Niente esultanze eccessive”

Quella di oggi sarà la prima gara che il Tamai disputerà senza Riccardo Meneghel, il 19enne terzino morto otto giorni fa dopo un incidente in moto. E sarà ovviamente giocata in suo onore, visto che i ragazzi di De Agostini (per il tecnico...

Redazione PadovaSport.TV

Quella di oggi sarà la prima gara che il Tamai disputerà senza Riccardo Meneghel, il 19enne terzino morto otto giorni fa dopo un incidente in moto. E sarà ovviamente giocata in suo onore, visto che i ragazzi di De Agostini (per il tecnico friulano un fugace passato da giocatore nel Padova 1985/86) dovrebbero entrare in campo con una maglietta sulla quale è stata stampata la foto del compagno di squadra. La società chiederà anche all’arbitro di poter schierare l’undici titolare senza la maglia numero 2, quella di Riccardo. Sul campo due assenze pesanti per il Tamai: il centrocampista Ursella infortunato e l’attaccante Zambon squalificato.Ad una settimana dalla morte di Riccardo Meneghel, giovane difensore friulano scomparso a seguito di un incidente stradale, giocare a Tamai può sembrare un compito ingrato. Ma tant’è. I suoi compagni di squadra tornano oggi in campo nel ricordo, a sfidare tra le mura amiche i Biancoscudati e i loro 800 tifosi al seguito. «Sarà una partita particolare, nella quale il dolore di tutto l’ambiente si farà sentire», sottolinea il tecnico biancoscudato Carmine Parlato alla vigilia, «Ricordare il ragazzo sarà doveroso, rispettare il lutto che ha colpito la squadra anche. Ma tutto ciò deve rimanere distante dalla partita. Nonostante il particolare clima che troveremo, dovremo tornare a casa con punti pesanti. Voglio una prestazione di livello altissimo, per concentrazione e determinazione, l’unica cosa che ho raccomandato ai miei giocatori è quella, se possibile, si guardarsi intorno e di non eccedere in esultanze eccessive. Ma so che quei momenti, per ognuno, portano con sé gesti ed emozioni istintive: l’importante è che non si manchi di rispetto». Al di là delle emozioni, per il Padova questa è la prima avversaria di un certo livello. «Vero, quella che incontriamo è la prima squadra importante che troveremo in questo campionato. Faloppa, Furlan, Petris, Peressoni, sono tutti giocatori che conoscono la categoria come le loro tasche: sia sotto l’aspetto emotivo che sotto l’aspetto di campo, sarà la partita più difficile del nostro inizio di stagione. Anche la reazione del Tamai potrebbe essere una variabile da considerare: potrebbero fare la gara della vita per ricordare il loro compagno, oppure pagare ancora lo schiaffo psicologico. Ma lo sapremo solo sul campo». Sono giunti anche Cicioni e Tiboni, gli ultimi arrivati. Ci sono cambi in vista? «In questo momento ho tante soluzioni ma la formazione utilizzata nella prime tre gare mi dà maggiori garanzie (non ci saranno Vanzato, Formigoni e Montinaro impegnati ieri con gli juniores contro il Fontanafredda, ndr). Aver recuperato Lazar Petkovic è un’ottima notizia, oltre a lui ci sono anche Busetto e Degrassi che in settimana avevano accusato qualche piccolo fastidio. Farli rimanere a casa venerdì è servito anche a questo: ha permesso ad alcuni ragazzi di smaltire un po’ di stanchezza fisica». Arbitrerà la signora Graziella Pirriatore. È la prima volta che incontra un fischietto donna? «No, mi è capitato molte volte, e avendo anche tre donne in casa so come comportarmi», scherza il tecnico. «Non penso che per le squadre faccia molta differenza: la comunicazione tra arbitro e giocatori dev’essere la stessa, magari da parte dei ventidue potrebbe essere utile un po’ di educazione in più, anche se mi rendo conto che nella concitazione non sarà semplice». Ha qualche ricordo spiacevole? «Accadde anche nella passata stagione, proprio contro il Tamai anche se con il Pordenone giocavo in casa mia. Allora c’era la signora Garoffolo di Vibo Valentia: sorvoliamo su ciò che accadde». Per la cronaca, due cartellini rossi, di cui uno molto dubbio per il pordenonese Zanardo, il primo gol delle Furie Rosse viziato da un sospetto fallo di mano, una manata in faccia a Nichele e una contestazione furiosa a fine gara: vinse 2-1 il Tamai interrompendo così la striscia di dieci vittorie consecutive del Pordenone di Parlato. Chissà che non capiti proprio oggi, l’occasione di cancellare dai ricordi quel pomeriggio.