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Attacco “all’acqua di rose”: peggio ha fatto solo il Padova di Marcolin

«Non siamo in linea con le aspettative». Le parole del direttore generale Giorgio Zamuner, pronunciate nell’immediato dopo-gara di San Benedetto del Tronto, testimoniano la delusione della società, che corre su binari paralleli a...

Redazione PadovaSport.TV

«Non siamo in linea con le aspettative». Le parole del direttore generale Giorgio Zamuner, pronunciate nell’immediato dopo-gara di San Benedetto del Tronto, testimoniano la delusione della società, che corre su binari paralleli a quelli della tifoseria. I numeri di quest’inizio di campionato del Padova parlano chiaro, e certificano la crisi di gioco della squadra di Oscar Brevi.

Un tecnico che avrà pure dovuto fare i conti con qualche assenza di troppo - prima Filipe, poi De Risio e Neto Pereira - ma che non è ancora riuscito a dare un’identità chiara al gruppo: nelle ultime cinque giornate i biancoscudati hanno raccolto gli stessi punti (6) di Maceratese e Teramo, che lotteranno presumibilmente per la salvezza, e addirittura due in meno dell’Ancona, che naviga in una pesante crisi economica e societaria.

Persi per strada. Dieci punti in otto giornate sono un bottino tutt’altro che lusinghiero, per una squadra che dichiaratamente, la scorsa estate, doveva puntare a migliorare il quinto posto della passata stagione. E se le premesse sono queste, non c’è di che stare allegri: in questo arco di tempo Brevi ha raccolto due punti in meno di quelli che aveva accumulato Parlato dodici mesi fa. Con un’aggravante non da poco: quel Padova, appena promosso dalla Serie D, nelle prime otto gare aveva portato a casa due pareggi da Reggio Emilia e Salò, campi difficilissimi, e vinto tre delle quattro partite casalinghe. I modesti pareggi ottenuti quest’anno contro Albinoleffe, Maceratese, Teramo e Mantova fanno decisamente rumore, per non parlare dell’inaspettata sconfitta di Fano: finora i granata dell’Alma Juventus hanno raccolto la miseria di 5 punti e realizzato 5 gol, e di questi ben tre, in entrambi i casi, proprio contro il Padova. A digiuno. Se la difesa biancoscudata al momento è in linea con le prime squadre della categoria (e prima del match di San Benedetto era addirittura la migliore del girone al pari di Venezia e Reggiana), è la cronica mancanza di gol a scavare il solco tra le prime della classe e la squadra di Brevi. Nelle ultimetre uscite la casella delle reti realizzate è rimasta desolatamente vuota, avvicinando l’attacco di quest’anno ai ben poco invidiabili record negativi degli ultimi anni, di cui si sono “fregiate” le gestioni di Colombae Marcolin. Il Padova non va in rete da 292’, ovvero dal gol di Cappelletti siglato all’89’ a Gubbio: altri 60 secondi di astinenza e raggiungerà il Padova di Franco Colomba, che quattro stagioni fa rimase all’asciutto per 293’, ovvero dal gol di Cutolo a Verona (segnato alla 29ª giornata), fino all'esonero dopo lo 0-3 a Bari alla 32ª. In vetta a questa ben poco invidiabile classifica virtuale, però, negli ultimi anni primeggia ancora la gestione Marcolin, che nello sciagurato inizio di stagione di tre anni fa segnò il suo primo gol, grazie a Pasquato, solo alla 4ª giornata: ben 309 minuti di attesa, contando anche i 26’ giocati a Carpi nel secondo turno prima del famoso black out che costrinse l’arbitroadinterrompere la gara. (Da Il Mattino)