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ATTENTO PADOVA, STAI PERDENDO I TUOI TIFOSI!

Rubrica tutta al femminile curata da Marianna Pagliarin, giornalista, collaboratrice de "Il Mattino" e volto femminile di Padova Sport.

Redazione PadovaSport.TV

Con la promozione in serie B si pensava fosse la volta buona per ripopolare l'Euganeo. La C2 e la C1 hanno fatto disamorare il cittadino padovano della sua squadra, ma l'entusiasmo suscitato dal ritorno in cadetteria ha coinvolto anche i più reticenti, relegandoli sul seggiolino delle tribune o sui gradoni della Fattori ogni sabato pomeriggio. E questo nei primi mesi è stato un vero piacere, di cui pochi amanti del calcio padovano si sono privati. Ma poi è iniziata la caduta libera della squadra di Sabatini, ci sono stati i vari “casi” che hanno posto sotto i riflettori una gestione poco chiara e organizzata della Società e allora il tifoso medio s'è stancato. Viene da pensare... Perchè è pur vero che chi ama la maglia non la abbandona, ma è anche vero che non si può neppure biasimare chi ama il bel calcio e la passione in campo e ha deciso per questo di guardarsi le partite da casa, o non guardarle proprio. È davvero difficile in un momento come questo sostenere una squadra che non sta ripagando l'amore dei tifosi, è davvero difficile tifare solo per la maglia. Ed è triste per il tifoso biancoscudato vero vedere come a Cittadella, con meno soldi, meno mezzi, ma più organizzazione, serietà e umiltà si stiano sfiorando obiettivi importanti e inimmaginabili. È triste perchè a lottare per i playoff questo Padova poteva arrivarci se solo avesse mantenuto la determinazione e la convinzione di inizio campionato. E senza chiedere un traguardo tanto prestigioso, di certo almeno una salvezza più che tranquilla si poteva ottenere. E invece no, perchè a Padova si è soliti complicarsi la vita. E allora non resta che transitare dal profano al sacro pregando Sant'Antonio di far la grazia ai tifosi. Tifosi che non meritano certe mancanze di rispetto da parte di squadra e società. Tifosi che si sono da tempo scocciati di essere presi in giro (eh sì Marcello, non sei l'unico a sentirti preso in giro!) e che ora guardano oltre i confini della città e vedono nel covo granata un raggio di luce. Ingannevole però. La serie A attirerebbe chiunque, ma l'ipotesi di una fusione col Cittadella resta utopia. Padova è Padova, Cittadella è altra cosa. Loro potranno anche andare in massima serie, ma Padova non si priverà del suo scudo, dei suoi colori, della sua storia. Neanche a costo di far la fine di Venezia e Treviso. Quindi capitolo fusione chiuso. Neanche aperto in realtà... Ciò che invece mi preoccupa è sentire qualche buon'anima pensare quasi con vergogna “Eh ma se il Citta va in A, mi vago al Tomboeato seto!” oppure “Andarìa a vedàre el Sitadèa che al manco i fa gol”. Certo è presto per ipotizzare un seppur piccolo esodo di tifosi verso la sponda granata, ma è pur vero che a blaterare sull'argomento c'è già più di qualcuno. Quel che è invece verificato è che con il Sassuolo il Padova giocava in casa in un giorno festivo, così come accadde solo a metà ottobre con il Mantova, e che nei giorni festivi l'affluenza agli stadi è sempre maggiore. Contro i mantovani erano 7500 i tifosi presenti all'Euganeo. Il primo maggio erano 2100 in meno. Un dato preoccupante, sintomo che questa squadra ha avuto il potere di far disamorare il pubblico padovano. Ma Padova ha bisogno dei suoi tifosi. Tifosi che si sono stufati dell'atteggiamento “irriverente e poco professionale” della dirigenza, che si sono stancati di mancare sempre clamorosamente gli obiettivi stagionali, che non vogliono assolutamente ritornare nell'abisso della Lega Pro. Quindi caro Padova, stai attento. Giocatori, dirigenti, dico a voi, non lasciate scappare i vostri tifosi verso lidi più azzurri, ma teneteveli stretti e, soprattutto, riconquistateli.