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Di Donato fa 400. Grazie al Cittadella

Il Cittadella lo ha ripescato tra gli svincolati, dopo la stagione della retrocessione con l’Ascoli. Grazie a questa nuova opportunità in serie B, Daniele Di Donato è prossimo a tagliare il traguardo delle 400 presenze cadette: «Arrivare...

Redazione PadovaSport.TV

Il Cittadella lo ha ripescato tra gli svincolati, dopo la stagione della retrocessione con l'Ascoli. Grazie a questa nuova opportunità in serie B, Daniele Di Donato è prossimo a tagliare il traguardo delle 400 presenze cadette: «Arrivare a 400 presenze è davvero un traguardo importante - spiega Di Donato, intervistato da Il Mattino - ricordo ancora come fosse ieri la prima partita, giocata 16 anni fa. Se martedì arriverò a toccare questo traguardo, vuol dire che in questi anni ho giocato tanto e che non sono mai uscito dal giro che conta. Tranne un paio di parentesi, ho sempre avuto la fortuna di rimanere in B, che è indubbiamente un campionato importante. Ricordi? Le partite che ho giocato sono tutte da ricordare. Però, se devo fare una scelta, credo che spicchino la gara del 2004 che ha riportato il Palermo in A dopo 33 anni e quella contro la Triestina, che nel 2011 consentì al mio Ascoli di salvarsi in B dopo un'annata piena di vicissitudini». I ricordi negativi sono legati, ironia della sorte, a Cittadella: «Credo che la giornata più triste sia stata nel maggio scorso, proprio al Tombolato. Perdendo con il Cittadella sono retrocesso con l'Ascoli e quella è stata una ferita importante nella mia carriera». Se Di Donato toccherà un primato così importante, deve dire grazie a Stefano Marchetti: «Fino a poco tempo fa ero svincolato e ormai non speravo più in una chiamata da una squadra di B. Invece è arrivata la telefonata del direttore, che mi permetterà di centrare un traguardo che sognavo. Devo tantissimo a Marchetti, mi sento in debito con lui e cercherò quest'anno di ripagarlo con delle buone prestazioni in campo». Martedì 29 ci vorrebbe una vittoria per rendere completa la festa: «Festeggiare le 400 partite con i tre punti sarebbe qualcosa di grande. A Brescia siamo incappati in un incidente di percorso, scendendo in campo con un atteggiamento sbagliato. Contro l'Avellino dovremo giocare come fosse la partita della vita. Prima arriviamo ai 50 punti e meglio è».