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Gomitata volontaria, tre turni a Camigliano

Quando si dice: oltre al danno la beffa. Il Cittadella non solo torna dalla trasferta di Latina con una sconfitta che, obiettivamente, non meritava, ma anche con le tre giornate di squalifica comminate a un Agostino Camigliano avventato fin che si...

Redazione PadovaSport.TV

Quando si dice: oltre al danno la beffa. Il Cittadella non solo torna dalla trasferta di Latina con una sconfitta che, obiettivamente, non meritava, ma anche con le tre giornate di squalifica comminate a un Agostino Camigliano avventato fin che si vuole, ma certo non violento nell’occasione della sua espulsione, e ora accusato “di aver colpito volontariamente un calciatore della squadra avversaria con una gomitata al volto”, come si legge nel comunicato diramato ieri dal giudice sportivo Emilio Battaglia. In più c’è l’inibizione a svolgere ogni attività in seno alla Figc fino al 15 aprile per il direttore generale Stefano Marchetti, “per avere contestato platealmente l’operato arbitrale rivolgendo un epiteto insultante ad un assistente”. «Sul cartellino rosso a Camigliano non mi esprimo, perché ero già stato allontanato dal campo e non ho visto quello che è accaduto: valuteremo se fare ricorso. Sull’episodio che mi riguarda dico che sono stato cacciato semplicemente perché mi sono alzato dalla panchina. Ma ormai non si può più fare nemmeno questo», sbotta Marchetti, rientrato a Cittadella nel primo pomeriggio di ieri assieme alla squadra, dopo la notte trascorsa in terra pontina. «Non ho offeso nessuno né protestato vivacemente: mi sono semplicemente limitato a dire al guardalinee: sei sicuro che non sia fuorigioco?, in occasione del gol del 3-2. Soltanto questo. Ma il rammarico è forte per un altro motivo». Ovvero? «Perché per la seconda volta consecutiva non abbiamo vinto una partita che avevamo dominato. Purtroppo non chiudiamo mai le gare quando dobbiamo farlo. E anche questo deve servirci da lezione: se non vai sul 2-0 non puoi sentirti tranquillo, l’episodio sfavorevole può sempre capitare». Signorini, autore dell’autogol che ha rimesso in gioco i pontini, non va criminalizzato, ma forse non era il caso di rimandarlo in campo in uno scontro così delicato, visto che non giocava dallo scorso 13 ottobre. «Non sarebbe entrato se non ci fossimo trovati in totale emergenza: Pecorini accusava i crampi e doveva uscire, e non volevamo rischiare né Scaglia, col rischio di una ricaduta dopo l’infortunio, né lo stesso Camigliano, che doveva essere titolare ma che giovedì mattina avvertiva ancora dolore alla spalla. Poi anche lui è entrato solo per i crampi di De Leidi». C’è il rischio di un contraccolpo psicologico dopo questo ko? «Perdere in questo modo fa male. Ma proprio la qualità della prestazione deve farci capire che, se siamo al 100%, possiamo giocarcela con tutti, pure con il Carpi capolista, che troveremo alla ripresa. E poi con il Vicenza. Ora abbiamo dato riposo a tutti e ricominceremo gli allenamenti a Pasquetta. Spero che questi giorni servano a ricaricare i ragazzi.