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Cittadella, Arrighini: “Spero di rimanere in granata. Grato a Marchetti per l’opportunità”

L’anno scorso era stato al centro di un vero e proprio “caso”, con il Cosenza che aveva riscattato il suo cartellino dall’Avellino, ma depositando in Lega un modulo sbagliato. Una svista clamorosa, di cui aveva approfittato con fiuto da…...

Redazione PadovaSport.TV

L’anno scorso era stato al centro di un vero e proprio “caso”, con il Cosenza che aveva riscattato il suo cartellino dall’Avellino, ma depositando in Lega un modulo sbagliato. Una svista clamorosa, di cui aveva approfittato con fiuto da… bomber il d.g. Marchetti, accaparrandoselo. Stavolta tutti questi problemi non dovrebbero esserci, per rivedere Andrea Arrighini sotto le Mura. «E spero proprio che sia così», afferma l’attaccante pisano, 7 gol nella stagione appena conclusa. «Il Cittadella ha tempo sino al 24 giugno per esercitare la sua opzione e riscattarmi a titolo definitivo. Al momento non ci sono novità, ma è naturale che sia così, perché lo stesso direttore ha firmato il suo contratto soltanto da pochi giorni». Par di capire che la sua volontà di rimanere sia forte. «Sì, sarei molto contento di restare. Sarò sempre grato al d.g.: mi ha dato una grossa chance, offrendomi l’opportunità di giocare la Serie B da protagonista, quando già ero convinto che sarei rimasto in Lega Pro al Cosenza». Che voto dà alla sua stagione? «No, voti non me ne chiedete. Però il giudizio è lo stesso che assegno alla squadra, ed è ampiamente positivo. Abbiamo iniziato l’anno con quelle 5 vittorie di fila che hanno fatto sognare i tifosi, ci siamo guadagnati il rispetto di tutti e abbiamo espresso il miglior gioco della categoria, uscendo a testa alta dai playoff». Il 6 giugno compirà 27 anni: ritiene di poter ancora migliorare in qualcosa?«Non si smette mai di imparare, anche se quest’annata mi dà la certezza di poterci “stare” in Serie B, lasciandomi in dote una bella dose di fiducia in me stesso. Detto questo, un po’ più di lucidità e di cattiveria sotto porta non guasterebbero, ma, come ha avuto modo di rimarcare anche il mister, quel tipo di qualità dipende proprio dalla fiducia di cui parlavamo poc’anzi». (Da Il Mattino)