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Cittadella, Busellato non è convinto: “Pensavo di rimanere alla Ternana e qui avrò poco spazio”

Uno è partito, l’altro è destinato (almeno per ora) a rimanere. Eppure, paradossalmente, il primo si sente più coinvolto nel “progetto Cittadella” del secondo. È lo strano destino di Giulio Bizzotto e Massimiliano Busellato. Il...

Redazione PadovaSport.TV

Uno è partito, l'altro è destinato (almeno per ora) a rimanere. Eppure, paradossalmente, il primo si sente più coinvolto nel “progetto Cittadella” del secondo. È lo strano destino di Giulio Bizzotto e Massimiliano Busellato. Il 19enne attaccante di Nove, capocannoniere nella scorsa edizione della Coppa Italia, ieri pomeriggio ha lasciato il ritiro granata di Lavarone per trasferirsi (con la formula del prestito sino a giugno 2017) in quello della FeralpiSalò, a Mezzana, in Val di Sole. Il suo procuratore, Andrea Modora, dello Studio Assist & Partners, spiega: «La scelta del club è dettata dalla volontà di far giocare con regolarità Bizzotto, anche alla luce del grave infortunio patito nel finale della scorsa stagione. Non è mancanza di fiducia da parte del club, con cui oltretutto si è legato da poco firmando il suo primo contratto da professionista per tre anni, più l’ opzione su altri due. Al contrario: proprio perché il Cittadella crede molto in Giulio, gli dà modo di crescere ulteriormente in Lega Pro». Una decisione, peraltro, che di fatto conferma quanto sia vicino il rientro di Jallow in prestito dal Chievo, a completare un reparto che già annovera Litteri, Arrighini e Strizzolo e di cui, almeno in questa fase, fa parte il giovane Fasolo, aggregato dalla Berretti campione d'Italia. Ben diversa la situazione di Busellato. La sua è l'unica faccia scura nell'entusiasmo generale di questi giorni. E le ragioni le spiega lui stesso: «Non so cosa succederà. Se dovesse arrivare un'offerta, la valuteremo, in caso contrario resterò senza problemi. Non nascondo, però, che mi sarebbe piaciuto rimanere alla Ternana, dove mi sono trovato bene, anche se avevo capito che difficilmente sarei stato riscattato, perché sono rimasti vacanti a lungo sia il d.s. che l'allenatore: non c'era nessuno che potesse prendere una decisione sul mio futuro. E io ero l'ultimo a sapere le cose. Pensate che ero convinto che gli umbri avessero tempo sino al 30 giugno per confermarmi, invece ho saputo soltanto più tardi che i termini per farlo erano scaduti il 22». In linea teorica ad ostacolare una sua cessione ci sono due fattori: assieme a Paolucci Busellato è una delle due “bandiere” in rosa. In più, per caratteristiche tecniche, si presta benissimo al 4-3-1-2 adottato da mister Venturato. «Sulla questione “bandiera” non so che dire, riguarda più il d.g. Marchetti che me. Per quanto riguarda il modulo, non so quanto spazio avrò. Siamo in diversi a poter giocare mezzala: Paolucci e Schenetti sono elementi di categoria, Lora è cresciuto moltissimo e Valzania è un giovane di grandi prospettive. Mi sembra che la rosa sia coperta, anche senza di me. E con Venturato non ho ancora parlato». Intanto, oggi pomeriggio alle 17, seconda amichevole per Iori & C a Lavarone, contro l'Altovicentino, test ben più probante rispetto al 10-1 rifilato all'esordio agli amatori del Lovadina. (Da Il Mattino)