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Cittadella-Pavia, Iori: “Siamo un grande gruppo e non vedo pericoli di rilassamento”. E intanto Litteri fa il DJ in spogliatoio

Il capitano granata, intervistato da Il Mattino, fa il punto a due giorni dal posticipo

Redazione PadovaSport.TV

Arrivi al campo poco prima dell’allenamento e subito ti accoglie la musica da discoteca che proviene dallo stereo dello spogliatoio, il suono è tipicamente “dance”. «Ma non so mica che roba sia... È “Litte” (Litteri, ndr) che fa il deejay e decide cosa mettere. C’è di tutto nella sua compilation», sorride Manuel Iori, la barba lunga che gli incornicia il mento e gli regala l’aria del “profeta”. Di motivi per essere contento ne ha più d’uno, il capitano del Cittadella. Il fastidio al piede, che lo ha frenato nelle ultime settimane, è ormai superato. E poi c’è la classifica che, da sola, basta a tirar su il morale. Chissà cosa avranno pensato Nava e Zaccagni arrivando qui a gennaio… «Ma loro si sono inseriti bene, sia in campo che nello spogliatoio. E non avevo grossi dubbi al riguardo, siamo un bel gruppo». Non è che ci sia qualche rischio di rilassamento, dopo un filotto di quattro vittorie consecutive e trovandovi a +7 sulla seconda? «Non avverto questo pericolo e non ne ho sentori. Non corriamo rischi del genere perché sappiamo tutti che abbiamo ancora tre mesi davanti in cui spingere sull’acceleratore. Aspettiamo maggio per rilassarci». Il calendario basta da solo a scongiurare i cali di tensione: lunedì c’è il posticipo con il Pavia e domenica 21 il derby… «Intanto pensiamo ai lombardi. Ci attende un impegno difficile, contro una squadra costruita per vincere il campionato o comunque per provare a farlo. In più con il mercato di gennaio ha ingaggiato diversi elementi di categoria superiore. E non mi riferisco solo a Sforzini, arrivato dall’Entella, ma ad esempio anche a Pirrone, che tanto bene aveva fatto in mezzo al campo ad Ascoli». A proposito di Sforzini: pensa che scalzerà Ferretti dall’attacco? O finirà in panca Cesarini? «Non lo so proprio, in ogni caso sarà un’ottima coppia di punte. Davanti il Pavia ha tanti giocatori validi: dipenderà dalla partita che vorrà fare». Lei che gara s’immagina? «Bella, innanzitutto. Credo che il Pavia verrà al Tombolato a giocarsela a viso aperto. Ha le carte in regola per farlo e vorrà prendersi la posta intera per rilanciarsi. Ecco perché dico che dovremo essere bravi a giocare con la determinazione e la cattiveria agonistica giuste, e pure con la testa». L’incontro dell’andata fu per certi versi uno spartiacque per voi, che da quel 2-1 esterno cominciaste a correre sul serio. «Ci siamo presentati lì attardati in classifica, perché ci mancava la gara con la Pro Patria, che era stata rinviata, e venivamo da due pareggi con Renate e Pro Piacenza. Sapevamo di avere davanti una delle favorite per la promozione e disputammo un’ottima partita, che ci ha regalato fiducia e una poderosa iniezione di autostima per il prosieguo della stagione». Ma sulla prossima sfida con il Padova non vuole proprio dire niente? «Dico che abbiamo davanti una gara troppo importante per pensare a quella successiva. Magari ne riparliamo martedì, ok?».