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Lora goleador: “Quegli inserimenti in area sono studiati”

Il centrocampista è arrivato a quota 7 gol, giocando praticamente solo nella seconda parte di stagione

Redazione PadovaSport.TV

«Alla fine mi sono portato a casa il pallone, come si fa sempre dopo una tripletta». Scherza Filippo Lora, ma sino ad un certo punto. Perché "Superpippo" tre gol li ha comunque infilati in saccoccia, a Salò, anche se due nella porta giusta e uno in quella sbagliata, la sua. Pochi dubbi sul fatto che sia stato l'uomo del match, nel giorno in cui il Cittadella ha sfondato il tetto dei 70 punti, cogliendo la vittoria numero 22 del suo strepitoso campionato. «Adesso balzano agli occhi le mie reti, ma in realtà tutta la squadra ha offerto una buona prestazione», sottolinea l'ex capitano della Primavera del Milan. «Direi che abbiamo offerto la risposta migliore a chi temeva che potessimo sentirci appagati dopo i festeggiamenti per la promozione. Magari non è stato un Citta perfetto, quello visto in casa della Feralpi, ma ha saputo tenere bene il campo». Scusi se torniamo sul personale, ma dopo due anni costellati da brutti infortuni e una prima parte di stagione in cui non aveva giocato tantissimo, forse nemmeno lei s'immaginava un epilogo del genere: 6 gol, e sempre pesanti. E qualcuno ne conta addirittura 7. «Sì, perché “balla” quello contro la Pro Patria: non si è chiarito del tutto se Bizzotto abbia toccato il pallone quando era già entrato o se è stato un autogol. A me piace considerarne 7, anche perché, ad inizio stagione, mi ero posto proprio quell'obiettivo». Realizzare 7 gol? «Sì, senza una ragione specifica, ma mi sembrava un buon numero per un centrocampista. E ho ancora qualche partita per aumentare il bottino». Ad impressionare è soprattutto il rapporto fra le reti e il tempo trascorso in campo: anche a contarne 6, spartite fra i 1.150 minuti da lei giocati, fanno una ogni 191’. Chiaretti, che si posiziona qualche metro più avanti, ne ha firmate altrettante, ma in 2.341 minuti, e bomber Litteri 12, ma in 2.667, una ogni 222’. «Abbiamo lavorato molto sugli inserimenti dalle retrovie dei centrocampisti, e questi sono i frutti. In realtà è un aspetto su cui insistevamo già nelle scorse stagioni, soprattutto con Gorini a seguirci». Il gol più bello e importante l'ha messo a segno, però, contro il Pordenone. A più di qualcuno ha ricordato quello di un certo Van Basten nella finale degli Europei dell'88. «Per carità, è stato un gesto tecnico simile, ma facciamo le dovute proporzioni: il gol del centravanti olandese è entrato nella storia del calcio e aveva un coefficiente di difficoltà ancora maggiore, perché la posizione era più defilata. Ringrazio per l'accostamento, ma non sono paragonabili». A colpire, dopo il suo sigillo decisivo, è stata la dedica: «Al Signore, che ha permesso tutto questo». Qual è il suo rapporto con la fede? «Sono credente, ecco tutto. Anche se giochiamo e siamo in ritiro ogni fine settimana, se uno vuole ha la possibilità di ritagliarsi il tempo per andare a messa. Poi ognuno vive il rapporto con Dio a suo modo: alcuni, come Lucas (Chiaretti, ndr) in maniera più esplicita, io magari in forma più intima». Prevendita. Oggi pomeriggio ripresa degli allenamenti per gli uomini di Venturato. Sempre da oggi sono in vendita i biglietti per la gara con la Cremonese di sabato (ore 14.30 al Tombolato, poi ci si sposterà in piazza Pierobon per la festa-promozione). Per tutti gli abbonati e per chi acquisterà il tagliando (al costo di 10 euro in Gradinata Est, 1 euro per gli under 14) in regalo la maglietta celebrativa granata, da ritirare al momento dell'ingresso ai tornelli dello stadio. (Da Il Mattino)