tutto cittadella

Sconfitta e infortunio a Di Nardo: Trasferta da dimenticare per il Citta

Niente riscatto: il Cittadella di questi giorni tristi viene addentato anche nella tana del lupo egubino, rinvigorito dalla cura Simoni (7 punti nelle ultime 3 gare). Al di là della solita sterilità esterna (soltanto un gol segnato a Torino), la...

Redazione PadovaSport.TV

Niente riscatto: il Cittadella di questi giorni tristi viene addentato anche nella tana del lupo egubino, rinvigorito dalla cura Simoni (7 punti nelle ultime 3 gare). Al di là della solita sterilità esterna (soltanto un gol segnato a Torino), la sconfitta ha peraltro un sapore amarissimo perché matura quasi in zona Cesarini in una furiosa mischia risolta dal fortunato Boisfer. Per il resto, cioè sul piano della qualità del gioco (possesso di palla, profondità, verticalizzazioni) e delle occasioni (almeno tre), la squadra di Foscarini produce molto più del Gubbio e dunque avrebbe meritato una sorte migliore.Ma partiamo dalla rivoluzione - un po’ forzata e un po’ voluta per dare respiro a qualcuno - di Claudio Foscarini. Fuori Pellizzer e Schiavon (squalificati), Marchesan (influenzato), Bellazzini e Maah (partono dalla panchina e poi entrano). Dentro Scardina, Di Roberto, Branzani, Di Carmine e Baselli. Cinque fuori e cinque dentro: a Gubbio quasi mezza squadra riveduta e corretta rispetto all’ultima esibizione con il Verona. Non muta, comunque, il modulo tattico: Foscarini conferma il 4-3-3 con Vitofrancesco, Martinelli, Gasparetto e Scardina in difesa, Branzani, Baselli e Busellato a centrocampo, Di Roberto, Di Carmine e Di Nardo in attacco. Nel Gubbio, Simoni ripudia il 4-1-4-1, e come il Cittadella, si affida al 4-3-3, con l’inserimento di Graffiedi, l’ultimo arrivato, sull’esterno sinistro.C’è molta applicazione e intensità nella prima parte. Il Cittadella non ha preclusioni tattiche, agisce a viso aperto, e va subito vicino al gol con Di Carmine, strattonato nei pressi di Donnarumma. Peraltro, a parte la palla-gol di Sandreani neutralizzata da Cordaz (13’), i tentativi veneti (Branzani e Di Nardo) sono fuori misura, così come quello dell’umbro Bazzoffia. Gradatamente i granata conquistano terreno, aumentano il ritmo, mostrano un gioco collaudato e avvincente, e in un minuto creano due palle–gol malamente gettate al vento. La prima con Di Nardo (28’), che schiaccia a lato un traversone di Vitofrancesco corretto da Di Carmine. La seconda con Di Roberto (29’), che servito da Di Carmine, batte centralmente su Donnarumma. Roba da strapparsi i capelli. Poi, anche se perde Di Nardo (stiramento), sostituito da Maah, il lucido Cittadella continua a pressare nella metà campo umbra, ma non trova spazio in zona–tiro.All’inizio della ripresa, dopo un debole tentativo di Maah neutralizzato da Donnarumma, Graffiedi (5’) scuote la parte alta della traversa di Cordaz con una staffilata dalla lunga distanza. Il Gubbio procede per linee esterne e sembra propenso a chiudere l’avversario nella sua metà campo. E Graffiedi (20’) si ripete con un tiro da fuori area parato da Cordaz e poi una incornata di Ciofani (22’) finisce sopra la traversa. Però il Cittadella, solido nelle retrovie, non si lascia intimorire e ogni tanto riparte con i veloci Maah e Di Roberto. Il quale Di Roberto (29’) sfiora la traversa su calcio piazzato dal settore destro. Con un’altra punizione, questa volta di Vitofrancesco, Martinelli (37’) raccoglie la palla del possibile kappaò, ma la sua conclusione finisce a lato dopo avere attraversato la luce della porta e sfiorato la base del palo.Ed ecco la beffa nella cosiddetta "zona Simoni". Dalla destra Mario Rui mette su calcio di punizione (dubbio) un diabolico pallone davanti alla porta di Cordaz. C’è un continuo e furioso batti e ribatti tra difensori granata e attaccanti rossoblù. La sfera carambola di qua e di là come un birillo impazzito. E alla fine, Boisfer la mette dentro e i tre punti vanno al Gubbio. C’è poco tempo per reagire. Ci provano Busellato (46’, parato) e Di Carmine (48’, fuori). Niente da fare.