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Seconda vita in granata per Musso: “Emozionanante tornare nella grande famiglia del Cittadella”

Non ha mai tagliato il cordone ombelicale che lo lega dal 2000 al Cittadella e, dopo l’esperienza da calciatore durata 11 anni, da poco ha iniziata quella da allenatore-osservatore. Roberto Musso è al settimo cielo. Proprio quando la dea...

Redazione PadovaSport.TV

Non ha mai tagliato il cordone ombelicale che lo lega dal 2000 al Cittadella e, dopo l’esperienza da calciatore durata 11 anni, da poco ha iniziata quella da allenatore-osservatore. Roberto Musso è al settimo cielo. Proprio quando la dea bendata sembrava avergli voltato le spalle dopo le esperienze non proprio fortunate con Virtus Entella, Treviso e Union Quinto tra i dilettanti, l’ex centrocampista granata si è visto avanzare dal dg granata Stefano Marchetti la proposta di rientrare a far parte della grande famiglia del Cittadella . Proposta che Musso ha prontamente accettato. «È come non fossi mai andato via», osserva il 34enne napoletano. «Anche negli ultimi anni ho sempre mantenuto i contatti con la società e gli ex compagni. Ho accolto la proposta di Marchetti con grande entusiasmo. Tutto è nato un mese fa, quando il direttore ha deciso di assegnare la Primavera a Giacomin e di promuovere Gorini al ruolo di vice di Foscarini. È emozionante tornare a calcare quei campi che per 11 anni mi hanno visto protagonista. Foscarini e Gorini mi stanno dando consigli per svolgere al meglio il mio lavoro». Dopo 16 anni di carriera Musso ha quindi deciso di appendere le scarpe al chiodo. «È stata una decisione sofferta, perché giocare è sempre la cosa migliore, ma in estate mi sono operato ancora una volta al ginocchio, poi venivo dall’esperienza disastrosa all’Union Quinto tra i dilettanti. Non sono stato pagato e ho capito che se voglio giocare per divertimento lo posso fare anche con gli amici. Il mio sogno è sempre stato tornare a Cittadella: vivo sotto le Mura da 15 anni e ormai mi sento un cittadellese». Musso promuove il nuovo Cittadella. «È un’ottima squadra - osserva - Se riusciamo a giocare come abbiamo fatto per 60’a Modena possiamo andare lontani. Al Braglia abbiamo ottenuto un punto importante. Ora ci attende l’Avellino, una squadra tosta, che ha iniziato bene il suo campionato. I granata però sono ben attrezzati. Barreca e Palma sono giocatori di qualità. Il mio erede? Potrebbe essere Benedetti».