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Cuffa affida una lettera a “Il Mattino”: «Mario, il tuo sorriso ci guida ancora»

La lettera di Cuffa in ricordo dell'amico Morosini

Redazione PadovaSport.TV

 È passato già un anno, caro Piermario. Un anno a ricordare il tuo sorriso sincero. Un anno di rabbia, per quel sorriso strappato. È doloroso pensare a te, alla tua vita, a quel sabato nel quale te ne sei andato. Ma è sempre un piacere ricordarti come compagno leale e amico vero. Ricordo un sabato come gli altri, davanti alla tv per seguire la tua partita. All’improvviso quelle immagini, e le telefonate angosciate tra noi, tuoi vecchi compagni. Poi la notizia, terribile, e il mondo che ci cade addosso. Non potevo credere che te ne fossi andato. Non potevo accettare che te ne fossi andato così. Se ci ripenso mi viene un nodo alla gola. Ma quando ricordo il tuo sorriso, la tua gioia, tutti i brutti pensieri se ne vanno. È triste pensare che da un anno non ci sia più una grande persona, prima ancora che un buon compagno. Nella mia mente conservo le nostre immagini: quell’abbraccio che ci demmo al momento della sostituzione contro il Brescia e quella corsa a festeggiare con i nostri tifosi nella magica serata di Trieste. Di quel momento, tenendoci per mano, conservo ancora una bellissima fotografia. Ricordare il tuo sorriso è la cosa più bella. Pensare alla tua tenacia, nonostante la storia triste che portavi dentro, ci ha insegnato molto: riuscivi a non mostrare mai, a chi ti stava intorno, le angosce che portavi dentro. Ci hai insegnato ad essere forti dentro. Ti ricordo per questo. Fa rabbia, un anno dopo, accorgersi che per dare la sveglia a tanta gente sia stato necessario perdere un amico. Il calcio, da allora, ha imparato che deve essere pronto, in ogni situazione. Perché è in ogni momento che può accadere qualcosa. Sei diventato un angelo, caro Piermario, e da lassù ci guidi in questa vita, per la quale ogni giorno sento di dover ringraziare Dio. Ricordarti è sempre un piacere. Il tuo sorriso ci ha fatto capire in che mondo viviamo e ci permette ogni giorno di rivedere la tua immagine: quella di un grand’uomo. Perché la tua storia ci ha insegnato quali siano i veri problemi della vita.

Matias Cuffa