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E’ il momento di Petrilli: “Avevo voglia di togliermi qualche soddisfazione. Qui è calcio vero, la categoria non conta”

Il migliore attacco del girone – quello del Padova che ha realizzato finora 45 reti – opposto alla difesa del Tamai, la meno perforata con 18 gol al passivo. I numeri indicano in maniera chiara e inequivocabile il tema tattico della prossima...

Redazione PadovaSport.TV

Il migliore attacco del girone – quello del Padova che ha realizzato finora 45 reti – opposto alla difesa del Tamai, la meno perforata con 18 gol al passivo. I numeri indicano in maniera chiara e inequivocabile il tema tattico della prossima sfida dei biancoscudati all’Euganeo contro la formazione friulana il cui fortino davanti alla propria porta sarà tutt’altro che facile da abbattere. E proprio su questo fronte Nicola Petrilli, utilizzato con continuità negli ultimi due mesi dopo un avvio di stagione in sordina, potrebbe ancora rivelarsi l’arma vincente a disposizione di Parlato per cambiare gli equilibri in campo. È stato lui, infatti, a segnare per primo in tempi recenti contro l’Union Pro e il Kras Repen e a procurare contro il Legnago il rigore dell’1-0 poi trasformato da Cunico. Nell’ultima sfida a Rovereto con il Mori lo ha preceduto Sentinelli dopo che il portiere avversario e il palo gli avevano negato la gioia del gol in tre occasioni. Un vero e proprio grimaldello, insomma, per scardinare la porta avversaria. «Magari è successo un pò per caso – replica Petrilli – e se segna per primo un compagno va bene lo stesso. È chiaro però che d’ora in poi i punti peseranno sempre di più e troveremo spesso avversarie ancora più coperte per cui diventa importante sbloccare il risultato prima possibile, anche se questo non deve farci perdere la testa perché si rischierebbe di essere castigati in contropiede». L’attaccante esterno ex Martina sta vivendo un momento di ottima forma: «Sono contento, avevo voglia di togliermi qualche soddisfazione, dire la mia e dimostrare quello che posso dare visto che prima della gara con la Sacilese avevo giocato solo tre volte». Davanti, però, la concorrenza è agguerrita: «Non ho mai visto musi lunghi, gente arrabbiata o troppo triste quando non si gioca. Chi non trova spazio è comunque partecipe, come dimostra il fatto che spesso i gol o gli assist vincenti siano opera di chi era partito dalla panchina, come nel caso di Aperi, Amirante e Ilari». Petrilli, che ha ottenuto in passato due promozioni in serie B con le maglie di Crotone e Nocerina, estende il concetto alla sfida da montagne russe con l’Altovicentino: «Sarà un testa a testa fino a maggio e prevedo battaglia, anche perché loro hanno speso tantissimo; alla fine, però, credo sarà il gruppo a fare la differenza e noi siamo uniti in spogliatoio, ci aiutiamo in campo e stiamo molto insieme fuori. E poi c’è la piazza, qui è calcio vero e non ci si accorge della categoria».